98 miliardi spesi in modo criminale!

96 miliardi per il 2023 e 98 miliardi per il 2024, rappresentano la spesa per interessi dello Stato. Un vero e proprio reddito di cittadinanza per ricchissimi e mondo finanziario. Da tre decadi, i nostri governi, in modo del tutto criminale, finanziano la rendita a spese del lavoro.

30 Settembre 2023 | Attualità, Economia, Politica | 2 commenti

di Megas Alexandros (alias Fabio Bonciani)

Come ben sappiamo la polemica, strettamente politica da campagna elettorale, sui presunti 85 miliardi di detrazioni fiscali che compongono la misura di spesa del cd Superbonus 110%; non smette di monopolizzare le nostre vite.

Siamo vicini ad una nuova tornata elettorale ed il governo condotto da Giorgia Meloni, impossibilitato a spendere per i noti limiti autoimposti provenienti dall’alto dei cieli romani ed europei, deve pur trovare qualcosa per giustificare che nessuna delle promesse fatte per anni dai banchi delle opposizioni verrà mantenuta, onde evitare che la rabbia degli elettori, alle urne, si riversi sui colori del suo partito.

Quale miglior occasione se non il  Superbonus di Giuseppe Conte, casualmente finanziato senza l’uso delle stampanti di Francoforte, per raccogliere intorno a sé il consenso di cani, porci, somari e volpi!

Prima di continuare, rinnovo la medesima premessa che sempre faccio quando parlo di Superbonus, onde evitare di non essere tacciato di appartenere ad un certo colore politico dai soliti fenomeni da tastiera (per fortuna pochi!), sempre più lesti a commentare prima di aver letto bene il contenuto degli articoli.

Lungi da chi vi scrivere difendere la misura di spesa del Superbonus (personalmente, questi soldi, li avrei spesi in ben altro modo, come ho detto quando sono stato interpellato da chi di dovere e come vi dirò nel proseguo dell’articolo); ne tanto meno mi passa nella testa di difendere l’ex presidente del Consiglio Giuseppe Conte, che considero, uomo perfettamente inserito ed appartenente al Sistema di potere che guida il paese. I fatti parlano per lui: non ha minimamente esitato nel recitare la sua parte durante la farsa pandemica, rinchiudendo in casa tutti gli italiani e poi sottoporli ad un esperimento vaccinale di massa su cui solo la storia futura dello stato di salute dell’umanità ne darà una risposta definitiva.

Oltre a questo, se Giuseppi fosse onesto intellettualmente – in risposta al provvedimento di blocco del trasferimento dei crediti fiscali messo in atto dall’attuale governo – sarebbe ogni giorno in TV e sulle pagine dei giornali a lui fedeli (a partire da Il Fatto Quotidiano di Marco Travaglio), per cercare di far comprendere agli italiani, come questo provvedimento abbia portato via loro le ultime speranze di poter recuperare la tanto necessaria sovranità monetaria.

Ed invece Giuseppe Conte tace sapendo di tacere sull’argomento, limitandosi solo a controbattere le feroci critiche che riceve sul Superbonus, fornendo numeretti utili solo per la sua campagna elettorale ed a chi vuole tentare la fortuna sulla ruota del Lotto.

Certo, accertare il reale impatto di una spesa del governo sulla nostra economia e valutarne i benefici a livello di moltiplicatore è fondamentale; ma ancora più fondamentale, prima di poter valutare gli effetti di una spesa, è avere la possibilità di disporre del meccanismo sovrano di spesa che ci consente appunto di spendere. Cosa che purtroppo abbiamo ceduto a Francoforte.

Ed i crediti fiscali trasferibili, ossia la moneta moderna fiat, creata dal nulla da uno Stato per mezzo della sua sovranità, sono oggi l’unico strumento di cui, i nostri governi, possano disporre per poter far conseguire al paese, quel benessere diffuso che permette ad ognuno di noi di vivere in quella che si definisce una buona economia; senza dover sottostare ai ricatti di chi intende prestarti quella stessa moneta a cui noi (lo Stato, ndr), diamo valore attraverso la legge (corso forzoso) e la rendiamo desiderabile con l’imposizione fiscale.

Il Superbonus, come ripetuto più volte, rappresenta una misura di spesa del governo esattamente come ogni altra, nelle più svariate forme: dai salari che si pagano ai dipendenti pubblici fino alle pensioni, dai servizi fino agli investimenti che il governo programma, dall’istruzione alla Sanità, dalla ricerca alle spese militari e così via.

Tra le varie spese del governo, sopra non menzionate, ne abbiamo una piuttosto corposa che come ci indica il rapporto di previsione di Confindustria – [L’economia italiana tra rialzo dei tassi e inflazione alta – primavera 2023] – è stimata a 96 miliardi nel 2023 ed a quasi 98 miliardi nel 2024 [1].

Sto parlando della spesa per interessi che ogni anno lo Stato sostiene per utilizzare una moneta a cui, come abbiamo specificato sopra, dà valore ma non possiede. O per meglio dire, ne ha ceduto in comodato gratuito il monopolio della sua emissione a Francoforte, pare senza neanche la clausola di 30 giorni di preavviso, per vedersela restituire.

Si trattasse solo di questo, il male non sarebbe di grossa entità visto che nel contratto di comodato, per non incorrere nella truffa del signoraggio, è stabilito che i frutti (gli interessi), che la Bce e la sua affiliata Bankit incamerano nell’esercizio di questa attività, debbano essere restituiti per intero al nostro Tesoro.

Il male sta invece nel fatto che, come nell’esercizio della loro funzione di politica fiscale, i nostri governi decidono di spendere per ristrutturare le case degli italiani, hanno deciso per decadi di elargire un reddito di cittadinanza a chi dispone di risparmio.

Ovvero, dare soldi a chi ha già soldi, in proporzione dei soldi che ha!

Un reddito da divano, per chi a differenza di molti che percepivano il reddito di cittadinanza, sul divano ci può stare veramente. Una misura molto semplice, la cui natura regressiva è facilmente comprensibile da chiunque, visto che ha il risultato più che ovvio, di allargare in maniera esponenziale il divario su quella che è la scala sociale del paese.

Stiamo parlando di 98 miliardi di euro solo per il 2024; ovvero 13 miliardi in più di quelle che paiono essere ad oggi le detrazioni sul Superbonus.

But, Houston we have a problem!

La spesa per fornire un reddito di cittadinanza ai ricchi, non è una tantum, ma bensì viene erogata ininterrottamente ogni anno da decenni. E da quando sottostiamo alle regole dell’Euro – e con una genialità da far invidia al Ragionier Filini si conseguono avanzi primari (saldo attivo per lo Stato al netto della spesa per interessi) consecutivi da oltre 25 anni (eccetto che per il Covid) – questi 70/80/90 miliardi all’anno di media, vengono prelevati ogni anno dalle nostre tasche per l’intero importo dell’avanzo primario. (vedi tabella)

Questa forma di spesa e soprattutto finanziarla non totalmente in deficit, è del tutto criminale, poiché preleva ricchezza finanziaria proveniente dal lavoro per consegnarla alla rendita. E lo fa addirittura senza nemmeno che a sostegno di tale elargizione, ci sia un preciso disegno di politica fiscale, che imponga ai rentier beneficiari di tale rendita, di reinvestire tali somme nel tessuto economico del paese, per creare occupazione e benessere diffuso.

E’ un furto vero e proprio! Stiamo letteralmente violentando in maniera brutale la nostra Costituzione e di conseguenza ogni altro codice che ne sta sotto!

Ad esempio, stante il problema energetico, con queste somme ingenti, si potrebbe definire un piano di investimento a lungo termine, incentrato attorno ad una reale transizione energetica.

Ma vediamo dove finiscono realmente questi soldi?

Basta guardare il grafico qua sotto per avere la risposta esatta:

Questi 98 miliardi nel 2024 finiranno sui conti dei seguenti soggetti:

  • 30% circa a Bce e Bankit (che come detto restituiranno gli interessi al Tesoro);
  • 27% circa a cittadini ed istituzioni estere;
  • 32% circa banche e mondo finanziario italiano;
  • 11% cittadini italiani;

Ora, se consideriamo il fatto che tra quell’11% di italiani, la probabilità che i risparmiatori si chiamino Agnelli rispetto a Rossi, sono molto più alte e che l’11% è nettamente una minoranza rispetto al restante 89% – le probabilità che questi 10,78 miliardi (11% su 98), arrivino a sostenere i consumi del bar sotto casa nostra, sono pari a zero.

Come sono pari a zero che 31,36 miliardi che incassano le banche italiane ed il nostro mondo finanziario, vadano a sostenere i consumi di negozi di alimentari, abbigliamento, artigianato, ecc.

Mentre riguardo ai 26,46 miliardi che finiscono in tasche straniere, la possibilità che uno zero virgola, possa tornare da noi e contribuire all’incremento dei nostri consumi, è realmente concreta: hai visto mai che a George Soros o Elon Mask, venga in mente di farsi una girata nel nostro paese a bordo di un lussuoso Yacht!

Torniamo seri e diciamo chiaramente come invece stanno le cose: questi 98 miliardi finiscono quasi per intero nel Grande Casinò delle borse ad ingrassare l’economia finanziaria a totale discapito di quella reale.

Ed i risultati si vedono!

A partire dagli anni 80’/90′- questa scelta politica elitaria, come detto totalmente a carattere regressivo, di pagare interessi (anche a 2 cifre), ha contribuito alla distruzione della nostra classe media e di tutto il nostro tessuto sociale, concentrando la ricchezza finanziaria in pochissime mani.

Con quello che spendiamo per interessi in un anno, e che nessuno ne parla perché proibito dai padroni del mondo in primis, oltre ad essere più chic parlare del Superbonus per rincoglionire gli elettori, lo sapete cosa potremmo fare? tanto per fare qualche esempio:

  • finanziare una integrazione di 400 euro mensili ai salari di tutti e 22 milioni di lavoratori italiani;
  • finanziare piani di lavoro garantiti (PLG), con assunzioni di 3 milioni di nuovi lavoratori a 1.500 euro al mese;
  • abbattere la tassazione per 98 miliardi all’anno per le piccole e medie imprese, che sono il tessuto della nostra economia;

E secondo voi, a livello di moltiplicatore sui consumi, sul Pil nazionale ed imposte future, questi 98 miliardi rendono di più in mano ai soggetti che ho descritto prima a cui vanno realmente, o renderebbero di più se fossero messi sui conti correnti di 22 milioni di italiani o dei citati 3 milioni di italiani, risolvendo in maniera definitiva il problema occupazionale, stante il fatto che ad oggi ci sono 2,5 milioni circa di disoccupati dichiarati!?

In conclusione, tanto per far comprendere ancora meglio a chi ancora non si fosse reso conto della portata criminale di tale azione perpetrata negli anni da tutti i nostri governanti, nessuno escluso; è sufficiente prendere il dato dell’avanzo primario medio degli ultimi 30 anni dalla stessa tabella di prima (riportata nell’articolo nelle note finali) [2] – per capire l’entità del furto dei nostri risparmi.

L’avanzo primario medio degli ultimi 30 anni – ovvero i soldi rubati a famiglie ed imprese italiane e consegnati ai rentier di casa nostra ed al mondo della finanza nazionale ed internazionale – sfiora il 2% del Pil (1,75%) e corrisponde alla bellezza di circa 35/40 miliardi all’anno, ossia 1.050/1.200 miliardi in 30 anni. Se dividiamo tale somma per 60 milioni di italiani, otteniamo che ogni singolo italiano (vecchi e bambini compresi), ha contribuito per 17.500/20.000 a testa; sono 70/80 mila euro per ogni famiglia di 4 persone.

Immaginatevi se questa vera e propria refurtiva fosse possibile sequestrarla ed essere rimessa, come per magia, nelle tasche degli italiani: ogni problema economico del nostro paese sarebbe risolto all’istante.

Ora, se anche l’ex ministro Tria definisce “eversiva e criminale” la spesa del governo per consentire agli italiani di ristrutturare le loro case, credo conveniate con chi vi scrive, che definire criminale questo enorme e continuo trasferimento di ricchezza da chi lavora nell’economia reale (il 90/95%) a chi sta comodamente seduto sul divano (5/10%) ed al mondo finanziario, mi sembra il minimo… non lo pensate anche Voi!?

La domanda che mi faccio sempre più ogni giorno è: per quanto tempo ancora, Voi italiani che fate parte di quel ’89%; avete intenzione di accettare che i soldi sudati con il Vostro lavoro continuino ad affluire nelle tasche di questi soggetti, attraverso un meccanismo criminale, che rende legale pagare interessi su un debito che non esiste?!

di Megas Alexandros

Note:

[1] La finanza pubblica (confindustria.it)

[2] L’Italia è quasi la prima al mondo per avanzo primario dal 1990 a oggi | Pagella Politica

 

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2 Commenti

  1. Marco

    DEBITO PUBBLICO FACCIAMO CHIAREZZA

    1) Il debito pubblico è iniziato nel 1944 a fine della seconda guerra, la Lira dal 1943 non è piu’ stata stampata dal tesoro, il divorzio banca tesorono non c’entra nulla !

    2) Gli interessi che si pagano sul debito pubblico variano sempre dipendono dallo spread e dai tassi, il divorzio Banca tesoro non c’entra nulla !

    3) Il debito pubblico non è finto, sono soldi veri presi a prestito dallo stato da soggetti privati perche invece che fare avanzo di gettito fiscale come dovrebbe fa deficit di bilancio, cioè incassa molto meno di ciò che spende !

    4) Il debito pubblico non è irremidibile il debito pubblico generato in 80 anni si ripaga in 20/25 anni con la rivoluzione e il capovolgimento della nostra economia ! (Perche dovete ogni volta postare queste FAKE che imparate a memoria dai finti dissidenti del 2° recinto di cpr ?)

    IL DEBITO PUBBLICO E’ UNA TRUFFA ?

    Il debito pubblico esiste eccome e non è affatto una truffa, sono i soldi di soggetti privati che si sono comprati i nostri titoli di stato, soggetti nazionali ed esteri, se prendi soldi in prestito li devi restituire e ci devi pagare sopra gli interessi !

    Prendetevela piuttosto con chi ha fatto 40 MLD di defict anno per 80 anni invece che fare avanzo di gettito fiscale dai 70 a 140 MLD come dovrebbe fare uno Stato ad economia di trasformazione ed export, che compra materia prima all’estero al 3% del prezzo del prodotto finito, la trasofrma e la rivende sempre all’estero al 100% del prezzo, con un surplus monetario (non economico) del 97%, come cavolo fa ad andare a defict di bilancio !?

    Magari tassi le imprese al 68,8% invece del 30% o meglio 20% ?
    Magari tassi complessivamente i lavoratori al 90% invece del 59% o meglio il 28% ?

    Magari tassi i consumi al 72% invece del 41% o meglio il 23% ?
    Oppure prendetevela con chi ha ceduto la nostra sovranità monetaria dal 1943 fino al 2002 e poi ancora fino al 2023, dato che sapeva che il nostro stato gestiva l’economia alla maniera del Rag. Filini ed il Rag. Ugo Fantozzi, faceva deficit di bilancio ed aveva bisogno di coprire in qualche modo lo scoperto.
    Marco Cristofoli Moneta Pubblica Italia Sociale & Cristiana

    IL DEBITO PUBBLICO PERCHE SI FA ?

    Il debito pubblico lo fai principalmente perche lo Stato che tiene le tasse ad un livello aberrante, incassa molto meno di ciò che dovrebbe col gettito fiscale schiacciato dall’iper tassazione, significa che incassa meno di ciò che spende, fa deficit, si fa prestare il denaro da soggetti privati e li mette a debito pubblico.
    Questo succede anche se hai la moneta pubblica, cioè, se fai deficit con moneta pubblica stampi moneta e paghi il deficit senza fare debito, ma questa stampa monetaria a lungo andare provoca inflazione se non supportata dalla produzione di ricchezza reale, ma siccome sei in iper tassazione è impossibile avere una buona economia, quindi farai comunque deficit, che è un fallimento economico.

    Uno stato ad economia di trasformazione, da export, deve fare avanzo di gettito fiscale non deficit, dato che compra materia prima al 3%, la trasforma, la rivende al 100% del prodotto finito, col 97% di surplus monetario, ma come fa a fare deficit !? Semplice tassa i lavoratori al 90%, le imprse al 68,8%, gli imprenditori al 93%, gli porta via tutto, cosi distrugge l’economia e senza economia non hai gettito fiscale ! Elementare Watson ! Esiste qualche esperto che la capisca sta cosa ?

    Video : https://www.youtube.com/watch?v=wFA2K9KrOkI&t=1331s

    Marco Cristofoli Moneta Pubblica Italia Sociale & Cristiana

    Rispondi
    • Megas Alexandros (alias Fabio Bonciani)

      1) Concordo;
      2) Concordo (preciso che i tassi li decide la Bce e noni mercati);
      3) Vendere TDS ai privati è una scelta di politica fiscale del governo ovvero di concedere un reddito a chi ha risparmio. Un Stato sovrano che us al moneta che emette e che da valore alla propria moneta con la legge e l’imposizione fiscale, non ha nessuna necessità di farsi prestare i soldi da chi lo Stato stesso a fornito per primo attraverso misure di spesa pubblica esattamente come lo è quella di concedere un reddito da interessi;
      4) Il debito pubblico per uno Stato Sovrano è una partita di giro fra Tesoro e BC – è dimostrato contabilmente. Negli anni la Bce ha monetizzato il 30% dei debiti pubblici dei paesi membri. Come ha monetizzato il 30% più benissimo farlo con il restante 70% e far diventare il debito pubblico una partita di giro e quindi non un debito reale. Del resto i soldi che compongono il debito pubblico (somma dei deficit annuali dello Stato), non provengono da un prestito ma da una creazione dal nulla;

      L’Italia fa avanzo primario da 30 anni consecutivi e poi va in deficit per il pagamento degli interessi (scelta di politica fiscale ripeto)… quindi preleviamo soldi dal lavoro per consegnarli alla rendita. Sto parlando di oltre 2000 miliardi in 30 anni…. questa è la realtà dei numeri e dei fatti.

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MEGA ALEXANDROS (ALIAS FABIO BONCIANI)

Economista
Modern Monetary Theory specialist
Author of ComeDonChishiotte