Il debito pubblico mondiale: 72 trilioni di crediti fiscali! Storia di un tradimento.

9 Settembre 2023 | News | 3 commenti

di Megas Alexandros (alias Fabio Bonciani)

Ormai mi conoscete, e se c’è qualcosa che non sopporto finanche a diventare prepotente, quel qualcosa sono le falsità. Soprattutto se in conseguenza di tali falsità ho davanti a me la sofferenza della maggioranza dei cittadini e delle famiglie che appartengono alla mia Patria.

Forse perché l’ho vissuta personalmente, toccando con mano l’agire delinquenziale dei nostri rappresentanti politici o forse perché la questione, ai miei occhi appare così talmente colossale, non me ne vogliate se ancora torno sulla questione dei crediti fiscali.

Lo sforzo ed il dispendio di energie che da tempo metto sulla questione, va nettamente oltre a quello che può apparire come uno sfogo personale, anzi vorrei che tutti voi comprendeste a pieno come sul tema blocco dei crediti fiscali si sia consumato l’ennesimo tradimento verso i propri elettori da parte di una precisa parte politica e verso tutto il popolo italiano riguardo a quello che è un principio fondamentale sancito dalla nostra Costituzione, ovvero la sovranità monetaria.

Ripercorrendo la vicenda, alla luce dei sacri principi sanciti della nostra Carta Costituzionale, si arriva chiaramente a certificare senza più nessuna ombra di dubbio, anche, come la nostra democrazia si sia trasformata a tutti gli effetti in una oligarchia. Attestando come ogni nostro governo non risponda più al popolo ma, bensì a poteri profondi che agiscono secondo logiche di fratellanza e niente hanno a che fare con lo stato di diritto e le fondamenta democratiche della nostra Repubblica.

Sulla totale diacronia nell’agire, di una qualsiasi parte politica che pascola nel belpaese – tra quando si trova all’opposizione e quando ricopre ruoli di governo – abbiamo scritto paginate intere e tante altre ne potremmo scrivere. La Lega, il PD, il M5S, il Renzi rottamatore e chi più ne ha più ne metta – nel loro agire, dal passaggio dai banchi dell’opposizione alle poltrone di governo – hanno tutti indistintamente e nei più svariati argomenti, mostrato ai loro elettori e no, quanto siano totalmente affetti da quello che in medicina viene definito come il disturbo dissociativo dell’identità (Dissociative Identity Disorder [DID]).

Una grave malattia della psiche umana, che pare proprio avere caratteristiche pandemiche proprio nella nostra classe politica, che mostra in pieno i suoi sintomi diagnostici, caratterizzata da almeno la presenza di due personalità (nonché multipla) all’interno dell’individuo, che prendano costantemente il controllo del suo comportamento con una perdita di memoria, andando oltre la solita dimenticanza.

Insomma, al di là delle multi-testimonianze rappresentate dai video satirici che girano in rete, dove si evidenzia in modo palese la diacronia tra le dichiarazioni di ieri e quelle di oggi, dei vari Di Maio, Renzi, Meloni, Salvini, ecc.; anche su temi che all’apparenza possono apparire di minor importanza – l’esempio di cambio di direzione più importante per quello che riguarda le vite di tutti noi italiani è: il No-Euro pronunciato in campagna elettorale, divenuto poi per tutti i partiti, totale asservimento all’euro ed alle sue regole non appena messo piede dentro Palazzo Chigi.

Anche Fratelli d’Italia ed il suo leader oggi al comando della Nazione – dopo aver vinto le ultime elezioni, grazie all’abbandono da parte di chi non ha votato (visto l’altissimo astensionismo) e per la mancanza di alternative (tutti gli altri partiti avevano già tradito) per chi ha avuto lo stomaco di presentarsi ai seggi – ad oggi non sono riusciti a smentire il noto proverbio: l’eccezione conferma la regola!

Preme ricordare ancora una volta che, sul tema crediti fiscali, quando Fratelli d’Italia era all’opposizione, si rese primo attore nel presentare un dettagliatissimo disegno di legge, con il chiaro e motivato intento di usare tale strumento per finanziare le più svariate spese a partire dalle misure per l’occupazione, integrazione ai redditi più bassi ed alle famiglie.

Chi vi scrive si fece anche promotore di un incontro sul tema, tra l’allora paladino della cd moneta fiscale Senatore de Bertoldi e l’economista americano Warren Mosler, incontro culminato con il noto comunicato stampa a voce del partito che già vi ho documentato a suo tempo, dove c’era piena convergenza fra i due sulla natura non debitoria dei crediti fiscali e sul loro utilizzo per risolvere l’impellente problema occupazionale nel paese e poter gettare le basi per una vera e reale ripresa economica, non appena Fratelli d’Italia, come previsto, avesse assunto l’incarico di governare il paese.

Per chi volesse ripercorre la storia e toccare con mano la veridicità di quanto affermo, nelle note in fondo riporto tutti gli articoli pubblicati nei mesi passati, con tutte le fonti a supporto. Questo perché è giusto che gli italiani debbano sapere ed essere informati su quello che è uno dei tradimenti, ripeto, più grandi della nostra storia repubblicana, messo in piedi da una classe politica; oltre ad essere, come già sottolineato, una prova inconfutabile di come le decisioni dei governi siano prese, in modo del tutto sovversivo, al di fuori delle nostre istituzioni democratiche. [1] [2] [3] [4]

Dunque, è sufficiente ripercorrere l’iter dei disegni di legge e leggere i testi, oltre ai comunicati stampa a firma del partito e del Senatore Andrea de Bertoldi (firmatario insieme a Urso e la Rauti dei disegni di legge stessi), per comprendere come l’utilizzo dello strumento dei crediti fiscali fosse – in modo del tutto cosciente e giusto [ndr] – ritenuto dal partito elemento indispensabile per far ricuperare al governo italiano, quella capacità di spendere, persa all’interno delle regole dell’euro imposte dall’alto.

I tre esponenti di Fratelli d’Italia firmatari del disegno di legge, visto quanto accaduto e sta accadendo in questi giorni con le note polemiche sui buchi del Superbonus lanciate dal loro partito alle prese con la legge di bilancio, non sono, come sarebbe logico immaginare, esiliati sulla riva del fiume a pescare: uno il Senatore de Bertoldi è comodamente seduto sulle poltrone del Senato otre ad essere membro della commissione finanze; l’altro il deputato Adolfo Urso è addirittura ministro delle imprese e del Made in Italy dell’attuale governo e l’altra la senatrice Isabella Rauti (figlia del noto Pino), è Sottosegretario di Stato al Ministero della difesa.

Tutti e tre, di fronte al disconoscimento totale ed immediato dello strumento dei crediti fiscali da parte del governo presieduto dal loro leader di partito Giorgia Meloni, non hanno proferito parola, ne provato la minima vergogna nel cambiare maschera e contraddire se stessi ed i disegni di legge che con forza avevano sostenuto fino a pochi giorni prima. Il blocco alla trasferibilità dei crediti fiscali è stato uno dei primi provvedimenti, che la Meloni ha preso non appena insediatasi a Palazzo Chigi, sulla scia e su ordine del suo predecessore e mentore Mario Draghi.

Un voltafaccia che definire clamoroso è estremamente riduttivo e che non può che certificare che tale decisione sia stata presa da teste pensanti che sono fuori dalle stanze dall’esecutivo. A maggior ragione visto che trattasi del tema da sempre più caro per quei poteri che vogliono prevalere sulle istituzioni, ossia la moneta e la sua sovranità.

C’è ancora qualcuno che ha dubbi sul fatto che le decisioni dei governi non vengano prese da chi viene eletto dal popolo ma dai poteri profondi che si sono impossessati delle nostre istituzioni?

Se qualcuno di Voi ancora nutre dubbi, prima di alzare la mano, consiglio vivamente di leggersi tutta la mia rassegna stampa sulla vicenda (che riporto nelle note)!

Sentite un po’ cosa pensa oggi il Senatore Andrea de Bertoldi dei crediti fiscali in una intervista rilasciata al quotidiano online L’identità:

Il quotidiano online L’identità intervista il Senatore di Fdi Andrea de Bertoldi, sul tema crediti fiscali, alla luce delle polemiche dei giorni scorsi (cliccate sull’immagine per leggere l’intervista)

Addirittura, il Senatore de Bertoldi, l’uomo i cui disegni di legge prevedevano un uso massiccio e prolungato dello strumento dei crediti fiscali, in questa intervista critica l’ex presidente del Consiglio Mario Draghi per averne prorogato l’uso nella misura del Superbonus. Azione che secondo lui e gli esponenti del suo governo avrebbe aggravato i conti di finanza pubblica. Ma, se i suoi disegni di legge erano pieni di simulazioni e verifiche accertate su come, agendo sul moltiplicatore, la spesa effettuata con i crediti fiscali, non solo si sarebbe ripagata da sola negli anni, ma avrebbe contribuito anche ad una forte espansione del prodotto interno lordo e di conseguenza delle entrate fiscali per il Tesoro.

Queste che vedete sopra erano le dichiarazioni del Senatore de Bertoldi, due anni e mezzo fa quando era seduto sui banchi dell’opposizione e sosteneva con forza l’utilizzo dei crediti fiscali in commissione finanze:

«Speriamo che il superbonus 110% non sia lo specchietto delle allodole di un provvedimento di alto impatto mediatico, e certamente utile alla ripresa economica del paese, ma che la maggioranza non avrebbe la reale intenzione di far decollare, come dimostrano le liti interne in merito alla utilizzabilità dei crediti di imposta ed alla durata della misura stessa»

«Mi auguro quindi che il governo dimostri la tanto proclamata volontà di collaborazione con le forze parlamentari, iniziando ad ascoltare ed a seguire i suggerimenti che la Commissione bicamerale di vigilanza sull’anagrafe tributaria sta fornendo con la relazione, che è stata unitariamente condivisa dai commissari di tutte le forze politiche». 

«ho espresso, quale capogruppo di Fratelli d’Italia, la necessità di una forte semplificazione della normativa, che risulta oltremodo complessa e spesso di dubbia interpretazione, nonché la proroga dei termini almeno fino alla fine del 2023». [5]

Dai banchi dell’opposizione invocava l’allora governo ad un uso massiccio dei crediti fiscali e che il Superbonus non fosse solo una misura di facciata per un vantaggio lobbistico immediato per pochi. Addirittura, in netto contrasto con quanto dichiarato pochi giorni fa (“Superbonus, la responsabilità non è solo di Conte che l’ha istituito, ma anche di Conte e Draghi che l’hanno prorogato”) – ne richiedeva la proroga dei termini almeno fino alla fine del 2023.

Il disturbo dissociativo di personalità, ahinoi, non colpisce però solo la classe politica ma anche tutto quel sottobosco composto da blog, blogger, commentatori con funzione di gatekeeper, ecc. – tutta gente ed organizzazioni legati a doppio filo ad alcune parti politiche che hanno il preciso compito di inquinare acque, pozzi e menti fragili per per far apparire nuovamente pura e vergine l’immagine del politico di turno che ha sballato.

Tra i tanti estremi tentativi letti nei giorni scorsi, per cercare di far apparire vino un bicchiere d’acqua – ovvero far credere che i crediti fiscali non siano moneta creata dallo Stato – ne ho ascoltato uno che in fatto di intrepida prodezza saltando nel vuoto senza ali e paracadute, li batte tutti.

Dice il commentatore gatekeeper, supporter della Meloni: “Se il credito fiscale, come dice Megas, è la moneta che usiamo e si crea senza debito, come mai nel mondo non lo usa NESSUNO?”

E’ incredibile come qualcuno non riuscirebbe a vedere un fungo porcino intero nemmeno nel piatto che ha davanti a se sulla tavola apparecchiata per la cena!

Se la moneta è per definizione un credito fiscale, dimostrato dal fatto che lo Stato ti promette di accettare le banconote che hai in tasca ed i numeri sul tuto conto in cambio del pagamento delle tasse e niente più, come si fa a dire che nel mondo nessuno usa i crediti fiscali.

Al contrario dovremmo dire che tutti i paesi del mondo usano i crediti fiscali! anzi per essere ancora più chiari tutta la moneta in circolazione nel mondo è rappresentata da un credito fiscale, tanto che potremmo dire che tutto l’ammontare dei 72 trilioni (euro più dollaro meno), rappresentativi del debito pubblico del pianeta, sono di fatto tutti crediti fiscali.

di Megas Alexandros

Note:

[1] Così Fratelli d’Italia ha deciso di rinunciare alla sovranità monetaria – Megas Alexandros

[2] Volete la prova che un Tax-credit non è debito? …. eccola! – Megas Alexandros

[3] Come ti “strozzo” con il Superbonus! – Megas Alexandros

[4] Niente soldi: il Governo Meloni ha solo gli “slogan” elettorali da offrire agli italiani – Megas Alexandros

[5] Superbonus, de Bertoldi (FdI): «Non sia lo specchietto delle allodole di una maggioranza litigiosa» (ilsud24.it)

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3 Commenti

  1. Shax

    Tutto si può inevitabilmente spiegare con le conseguenze della perdita di sovranità del nostro paese: può anche essere che ci sia la buona fede nel proporre idee di cambiamento quando si è all’opposizione che poi pero’ si trasformano una volta al governo in totale asservimento ai poteri profondi eterodiretti che chirurgicamente annientato ogni possibilità di cambiare realmente qualcosa.
    Se è così si tratta solo di prendere atto che le istituzioni democratiche sono scatole vuote e che le vere decisioni, anche quelle vitali per il paese, vengono sistematicamente prese lontano da Roma.

    Rispondi
    • Megas Alexandros (alias Fabio Bonciani)

      Sono d’accordo!!! Però le decisioni vengono prese da Roma ovvero dal sistema massonico dei poteri profindi italiani che si sono impossessati delle ns istituzioni democratica

  2. cincinnato1961

    scusa ma è più forte di me…mi fai tenerezza da padre quando ti infervori(CON SACROSANTA RAGIONE)in questo modo.. soprattutto quando hai a che fare con dei voltagabbana…che dicono tutto ed il contrario di tutto….ed agiscono pure…ovviamente.

    tempo fa ti raccontai del commilitone che insieme a me avrebbe voluto punire gli “sgherretti” aspiranti sergenti per gli abusi che subivamo…
    salvo il fatto che dopo pochi giorni il commilitone viene promosso caporale e da quel giorno cambiò radicalmente al punto di negarmi la confidenza ed avvertirmi anzi minacciarmi di punizione se mi fossi continuato ad atteggiare in maniera “ribelle”.

    Avevamo 20-21 anni….ed eravamo niente…quindi facendo le dovute proporzioni cosa può succedere e combinare uno che diventa pezzo grosso e deve sottostare a determinati input?
    E se ci trovassimo noi in una situazione del genere?
    Scalpiti, fai casino in nome della giustizia sociale..crei qualche rumore, aderisci ad iniziative che ritieni logiche sacrosante..e devi sgomitare combattere incazzarti per andare avanti ma ti accorgi che quelli che sono vicino a te stanno cambiando e qualcuno fra loro ti viene incontro sorridendo e prendendoti sotto braccio ti dice: ma chi cazzo te lo fa fare? fai come tizio o caio che ha accettato quel posto e fai come me che ho ottenuto per la mia base elettorale un buon emendamento…ed è cosi che si ottiene il consenso..del resto i votanti sono solo una massa di pecore che gli basta un pò di erbetta da brucare e non fargli mancare il fieno in inverno per il resto il sistema è questo le direttive arrivano da bruxelles o da londra..tel aviv..washington a seconda dell’argomento da portare avanti….
    il bonus fiscale è stato accettato(dai padroni)per evitare una recessione disastrosa nel periodo della pandemia…ma eravamo stati avvisati che la misura doveva essere transitoria, altrimenti poi quelli sopra si incazzano perché il loro giochetto delle 3carte(creo moneta,la do alle banche,e queste comprano i debiti dello stato che deve pagare miliardi e miliardi di interessi ogni anno)verrebbe scoperto…ed il pecorume capirebbe che creo moneta e la do direttamente allo stato,senza le banche, come fatto 2-3 anni fa…
    Funziona così…purtroppo e più andiamo avanti e più è peggio..
    prima cosa manca la dignità,l’onore…ricordo i nonni che bastava una stretta di mano e si sarebbero suicidati se non avessero rispettato il patto intrapreso con una stretta di mano…oggi non valgono nemmeno contratti stipule vidimati da notai e avvocati..
    seconda cosa manca la cognizione…attenzione non parlo di intelligenza o estro, ma di capacità di rendersi conto di quello che sta effettivamente succedendo…di fiutare l’aria,di ascoltare le voci intorno di toccare e riconoscere le cose…un rincoglionimento tale non solo da sfilare in corteo per i diritti degli lgbtqfgsdr per il capriccio di comprare figli in franchising come fossero giocattoli o vezzi mentre, magari un tuo famigliare o parente o amico sta facendo la coda alla caritas per un pacco cibo…(e miliardi in armi vengono mandate in ucraina), ma addirittura si toglie il tuo simbolo religioso dai luoghi pubblici per rispetto ad altre credenze….senza rendersi conto che in quel momento stai mancando di rispetto te stesso ,come l’essere definito genitore uno o due…quando da sempre esiste un papa o babbo o una mamma …per rispettare un anormale un eccezione debbo assoggettarmi ed umiliarmi? insieme ai miei figli e nipoti?(a proprosito…nonno uno o nonno due?…devo sentire mia moglie)

    per chiudere…succedono determinate cose perché si è creata una determinata situazione che voluta o meno(anzi voluta)sta alterando la cognizione generale per cui la realtà, quello che succede è sempre lo stesso, ma la percezione è alterata, contraffatta come se si fosse dentro ad un film dove basta scegliersi un ruolo…come i politici con i quali sei incazzato.
    .ieri avevano una parte oggi ne recitano un altra….siccome il pubblico è come se vedesse un film…alla fine non ci fa neppure caso…

    Rispondi

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MEGA ALEXANDROS (ALIAS FABIO BONCIANI)

Economista
Modern Monetary Theory specialist
Author of ComeDonChishiotte