di Megas Alexandros (alias Fabio Bonciani)
Pochi giorni fa è balzata alle cronache la mega “truffa” che una banda criminale ha confezionato nei confronti dell’ex presidente dell’Inter Massimo Moratti ed altri personaggi appartenenti al “gotha” dell’imprenditoria italiana, come Marco Tronchetti Provera a Diego Della Valle, Patrizio Bertelli, Gaetano Caltagirone e Giorgio Armani, e le famiglie Del Vecchio, Beretta, Aleotti del Gruppo Menarini e Caprotti (Esselunga).
Quello che però colpisce è l’originalità con cui è stata confezionata la truffa. I criminali, facendo uso delle moderne tecnologie, si sono finti uomini delle più alte istituzioni dello Stato per ottenere soldi dai facoltosi imprenditori presi di mira. In pratica uno dei componenti della banda, fingendosi un generale emissario del ministro della difesa Guido Crosetto, telefonava agli imprenditori richiedendo ingenti somme di denaro per venire in soccorso allo Stato. Fondi che, nel caso della truffa a Moratti, pare sarebbero serviti per riportare in patria italiani rapiti all’estero. E Moratti ci è cascato! bonificando, pensante un po’ la somma di 980 mila euro su un conto indicato dai truffatori.
Ora, tutti, stampa in testa, si sono totalmente concentrati sulla truffa, visti i personaggi coinvolti. Ma, l’aspetto più inquietante che emerge da questo incredibile episodio e mi preme porre all’attenzione di chi mi legge, è ben altro.
Se il petroliere Massimo Moratti che, con il suo patrimonio di 1,6 miliardi di dollari risulta il36esimo uomo più ricco in Italia e il 1931esimo al mondo (secondo la rivista Forbes ad Aprile 2021), quindi non certo uno sprovveduto, con la facilità dimostrata procede a bonificare quasi un milione di euro dietro la richiesta pervenuta da un politico; solo un ingenuo può pensare che sia la prima volta che effettua tale operazione.
Quindi è logico pensare che tali richieste da parte della politica verso i “miliardari” del paese, siano tutt’altro che sporadiche. Anzi, tutto lascia presumere, anche per il rispetto del genio diabolico di chi ha ideato la truffa, che tutto questo faccia parte addirittura di una pratica ben consolidata.
Il ministro chiama e il grande imprenditore risponde. Senza nemmeno chiedere tante spiegazioni, tanto il rapporto è tale che il ritorno con gli interessi è più che garantito. Sì, perché è altrettanto poco credibile che in un certo tipo di rapporto non ci sia un ritorno sotto qualsiasi forma. Non mi risulta che certi personaggi che fanno parte di una ristretta cerchia elitaria del paese, abbia così a cuore il destino della vita degli italiani, tanto da elargire denaro in beneficienza a chi non arriva a fine mese.
Questa volta però, se non si fossero attivati prontamente la Procura ed i carabinieri, per rintracciare il percorso dei soldi oggetto del bonifico e poi con l’invio immediato di rogatorie agli organi giudiziari olandesi (ultimo paese di destinazione del denaro, ndr), il presidente di Saras avrebbe dato addio ai suoi soldi.
Ma che vuoi che sia un milione di euro per chi ha un tale patrimonio!
Scusate se insisto, un ministro ti chiede un milione di euro e tu prontamente glielo bonifichi! perché per Massimo Moratti, prima di scoprire la truffa, la richiesta proveniva dal “vero” ministro della difesa Guido Crosetto.
Ma la cosa che mi lascia ancora più sbalordito e che conferma la consuetudine di tali richieste, è la totale indifferenza di Moratti di fronte al motivo della richiesta. Come può essere credibile che uno Stato titolare del monopolio pubblico della moneta, ricorra a chiedere un milione di euro ad un privato cittadino, per pagare presumibilmente un riscatto per liberare connazionali rapiti all’estero?!
E’ chiaro quindi che il rapporto tra certi imprenditori e i rappresentanti più alti delle nostre istituzioni, ha raggiunto un livello di cointeressenza a tal punto che persino domande e garanzie non sono più necessarie. E questo lascia presumere che ci sia una storicità a garantire il “ritorno”. Insomma, per dirla in termini imprenditoriali, pare proprio che il loro rapporto goda di una fiducia consolidata.
Sinceramente rimango interdetto che ancora nessuna procura si sia attivata per fare chiarezza su questo tipo di rapporto, paradossalmente smascherato dalla truffa messa in atto da questa banda. Viviamo in un mondo dove persino prelevare poche migliaia di contanti non è consentito, dove i nostri istituti bancari ci chiedono di giustificare anche somme esigue ricevute con bonifico, se non corrispondono al nostro profilo. E un imprenditore consegna ad un ministro un milione di euro e tutti zitti, come se fosse la normalità!
Ma se per ipotesi, domani un ministro vi chiama e vi chiede di bonificargli cento euro (che possono valere il milione per Moratti, ndr), voi glieli date? non credo! e allora perché si debba ritenere normalità che glieli debba dare Moratti?
Questo lo chiedo a tutte le Procure d’Italia. E’ questa la normalità?!
Siccome dobbiamo avere rispetto per l’intelligenza di ognuno di noi e del popolo italiano, mi sento di dire a gran voce che questa non è per niente la normalità.
Questa è la normalità per un paese che ormai ha “sotterrato” ogni principio che sta a fondamento della nostra Repubblica a partire dalla democrazia e che come dimostrato da questo episodio è condotto da una ristretta oligarchia all’interno di quello che è un vero “sistema” di potere trasversale che unisce politici e ristrette élite, nell’intento comune di saccheggiare il paese e rendere sempre più dominato il popolo italiano.
di Megas Alexandros
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