di Megas Alexandros (alias Fabio Bonciani)
Il piano di Draghi per saldare l’Europa e far confluire quel che di buono è rimasto nel continente, dentro le casseforti di proprietà delle famiglie che comandano il mondo, in Italia è già iniziato.
Proprio ieri la presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, ha ricevuto a Palazzo Chigi Larry Fink, presidente e amministratore delegato del fondo d’investimento statunitense BlackRock.
Un faccia a faccia – come spiega una nota di Palazzo Chigi – che fa seguito alla partecipazione di Fink all’evento tenutosi lo scorso giugno nel corso del Vertice G7 a Borgo Egnazia sulla Partnership for Global Infrastructure and Investment (PGII), co-presieduto dalla premier Meloni e dal presidente degli Stati Uniti, Joe Biden.
Tanto per arrivare subito al dunque, l’incontro è servito ad apparecchiare la tavola per il pranzo che il fondo statunitense andrà a consumare a breve nel nostro paese, in virtù di tutte quelle opportunità che la valanga di soldi pubblici (800 miliardi all’anno, ndr) preventivati da Draghi nel suo report, la UE servirà su un piatto d’argento ai soliti noti.
Questa è la realtà, dopo di ché c’è la narrativa che i giornalai del Potere ci raccontano. E quella ci fa vedere una Giorgia Meloni alta, bella e bionda – ormai definibile ex sovranista – che tra un abbraccio stretto con Elon Musk ed un incontro formale con il CEO di Blackrock, si sbatterebbe per trovare investitori pieni di soldi, per far risorgere il paese e la vita degli italiani.
Già la rappresentazione fraudolenta di un primo ministro di uno stato sovrano (il quale ricordo è produttore esclusivo di denaro), che si inginocchia per il mondo alla ricerca di soldi, sarebbe sufficiente per concludere qui il presente articolo e rendere chiaro a tutti quanto la verità sia così distante da quella che ci raccontano.
Ma andiamo avanti e vediamo cosa ci raccontano.
Al centro del colloquio tra la premier e il fondo americano, ci informa Palazzo Chigi: l’esplorazione di nuove opportunità di investimento in Italia, in settori chiave come le infrastrutture energetiche, i data center e il trasporto nazionale.
Tutti settori già ampiamente indicati nel report di Draghi come beneficiari di una pioggia di denaro pubblico in arrivo da Bruxelles.
Benché la Presidenza del Consiglio non ne faccia menzione, l’interesse di Blackrock è certamente indirizzato anche al settore difesa, dal momento che detiene importanti partecipazioni azionarie dentro il gruppo Finmeccanica. E la prospettiva di ingenti somme di denaro pubblico destinate alla costruzione di un arsenale europeo, con l’ancora più nefasta prospettiva di un sua ricarica, dopo averlo scaricato addosso a Putin, fa brillare il simbolo del dollaro negli occhi dei proprietari del fondo.
I tappeti rossi sono talmente stesi a Palazzo Chigi per Blackrock, che addirittura le parti hanno concordato di costituire un ristretto gruppo di lavoro, coordinato direttamente dall’ufficio della presidenza del Consiglio, dedicato all’attuazione dei progetti che verranno sviluppati in collaborazione tra lo Stato italiano e il fondo americano.
Tra gli argomenti affrontati non poteva mancare quello della ricostruzione dell’Ucraina, in vista della Conferenza che si terrà in Italia nel 2025. Anche qui parliamo di una pioggia torrenziale di denaro in addivenire, già preventivata dai signori del mondo occidentale che invece di adoperarsi per una pace immediata, hanno ritenuto più conveniente per le loro tasche che Putin arrivasse a sventrare l’intero paese.
Ultimo tema, una novità in assoluto per come ci viene presentata: la finanza climatica.
Palazzo Chigi ci informa che Meloni e Fink hanno inoltre discusso di «ulteriori strumenti finanziari multilaterali nell’ambito della finanza climatica» e della priorità assegnata allo sviluppo di un nuovo partenariato paritario con l’Africa.
Cosa è la finanza climatica lo sappiamo (le risorse e gli strumenti finanziari che vengono investiti nella lotta contro i cambiamenti climatici). Quello che mi sfugge è cosa il mondo occidentale di cui Giorgia Meloni e Larry Fink sono due tra i principali attori, intendono con il termine “partenariato paritario” in riferimento ai paesi africani.
La storia degli ultimi duecento anni almeno, ci mostra che tra il mondo occidentale ed il continente africano, di paritario non c’è stato un bel niente. Quindi tutto lascia prevedere che si stia pensando ad ennesimi artefici per depredare l’Africa delle sue immense ricchezze, minerarie e terriere. A maggior ragione oggi che in Europa si sta tentando con ogni mezzo e ad ogni costo, di affrancarsi dal gas russo.
A questo punto, per valutare meglio l’operato del nostro governo, andiamo a vedere cosa rappresenta Blackrock per l’Italia.
Il gruppo presieduto da Fink è già per distacco il più grande investitore istituzionale estero per consistenze azionarie nelle quotate di Piazza Affari. Al 2 agosto 2024, infatti, le partecipazione dell’asset manager americano in alcune delle più grandi società di borsa (tra queste spiccano Intesa, Sanpaolo, Unicredit, Mediobanca, Stellantis, Ferrari, Banco Bpm, Prysmian e Moncler) ammontavano a 17 miliardi di euro. Il fondo sovrano norvegese Norges Bank Im, al secondo posto, aveva una ricchezza azionaria di 10 miliardi circa.
Le mosse del gruppo per scalare l’Italia con il benvenuto da parte del nostro governo non finiscono certo qua. E’ notizia di poche settimane fa – riportata da Bloomberg – che la più grande società di gestione al mondo sarebbe in trattative con Sace (gruppo assicurativo-finanziario controllato da Mef per il sostegno alle imprese nazionali), per gestire fino a 3 miliardi di euro di asset.
Se la mossa fosse confermata, posizionerebbe la casa di gestione guidata da Larry Fink al vertice dell’industria tricolore. Tutto questo con il chiaro ed evidente benestare del nostro governo dal momento che come già detto Sace è controllata dal Tesoro.
Pensare che Blackrock si avvicini a Sace per portare avanti le sue finalità pubbliche, ovvero in primis quella di fornire sostegno alle nostre imprese nazionali, e’ esercizio di pura infantilità.
Alessandra Ricci, amministratore delegato di Sace e Larry Fink, insieme ai vertici dei rispettivi gruppi, si erano già incontrati in occasione del vertice del G7 italiano di Borgo Egnazia.
Dice il proverbio: quando tuona vuol piovere!.
A questo punto vale la pena ricordare che la controllata del Mef, ha assunto un ruolo sempre più centrale nell’economia nazionale dopo che le varie crisi, pandemica prima ed energetico-inflattiva poi, hanno messo in difficoltà il tessuto produttivo italiano. Secondo l’ultimo bilancio, a dicembre 2023 le garanzie Sace in essere ammontavano a 56 miliardi di euro.
La copertura di tali garanzie, operazione che un governo sovrano potrebbe eseguire in autonomia con un click, forse è proprio dove mira Blackrock per arrivare ad impossessarsi di quelle aziende che non saranno in grado di restituire i prestiti.
Cara “Io sono Giorgia”, Blackrock non viene certo in Italia a portarti i soldi che Tu con il tuo governo puoi produrti da sola con una semplice decisione politica di spendere da parte del tuo governo. Anzi, questi avvoltoi della finanza appaiono dalle nostre parti proprio perché già sanno che i governi europei spenderanno e che quei denari sono destinati a finire nelle loro tasche, proprio perché dispongono della compiacenza delle istituzioni a partire dei governi come il nostro.
Sperare in uno scatto di orgoglio da parte dei nostri politici per un ritorno ad un esercizio pieno delle nostre sovranità è un sogno destinato a non avverarsi.
Tocca al popolo riprendersi il paese che Giorgia sta consegnando nelle tasche di Blackrock.
di Megas Alexandros
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