Il Web pullula di accademici che, in tema di moneta, navigano ancora nelle acque torbide della frode

27 Novembre 2024 | Economia, MMT | 0 commenti

di Megas Alexandros (alias Fabio Bonciani)

Il web oggi è diventato la piazza dei popoli, dove come noto si può incontrare di tutto e di più. Da chi svolge la funzione di gatekeeping acchiappa consensi al servizio dei figuranti della politica fino agli ex frequentatori dei bar del paese, dove tutto si poteva dire e sostenere anche senza un minimo di preparazione nella materia trattata, la varietà di scelta di chi puoi trovarti davanti è veramente ampia. Come del resto è altrettanto ampia la varietà dei temi trattati.

Tra questi quello più in voga e dibattuto in questi anni nelle piazze del web – se escludiamo naturalmente la pandemia ed i vaccini – è il tema economico e monetario. Stante appunto la grave e persistente crisi nel “portafoglio” che attanaglia la maggioranza delle imprese e delle famiglie italiane ed europee.

Sinceramente è anche divertente discutere e cercare di edurre i molti che ancora oggi non riescono a staccarsi dalle idee consolidate su quello che è la moneta e la frode con cui ne viene presentata la sua perenne scarsità. Quello che purtroppo è meno divertente e direi più che preoccupante, è quando, tra chi sostiene tali nefandezze, ti trovi davanti a supposti esperti del settore, come mi è capitato di incontrare ieri sulla piattaforma X-Twitter.

Leggo questo tweet e per caso vado a curiosare il profilo di chi lo ha scritto:

Non credo ai miei occhi:

Addirittura un economista, professore di economia all’università milanese della Bocconi e CoEditor del Journal of International Economics. Non mi fido e vado subito a controllare sul sito della Bocconi, che mi conferma il tutto.

Premetto che la mia risposta pubblica al professor Tommaso Monicelli, sarà ferma e determinata quanto basta nel rispetto del diritto di critica, dal momento che il suo tweet rientra in quella che è una vera e propria denigrazione pubblica della MMT in piena regola, fondata sul nulla più assoluto in termini di dottrina economica.

Il professore Tommaso Monicelli con il suo tweet è fortemente critico per non dire sprezzante nei confronti della Modern Monetary Theory (MMT). Ma quello che colpisce, oltre alla totale inesattezza di quello che afferma, è l’altrettanta totale mancanza di argomentazione alle sua più che strampalata tesi, cosa che invece chi lo legge, avrebbe tutto il diritto di aspettarsi, da uno con le sue credenziali.

Scrive il professore (dopo traduzione dall’inglese, ndr):

“La MMT è semplicemente il finanziamento monetario del deficit fiscale. Se implementata in modo *permanente* genererebbe un’inflazione rapida e persistente. Che a sua volta (secondo i sostenitori della MMT) dovrebbe indurre il governo a smettere di finanziare il deficit con la stampa di denaro”.

Quindi la MMT ha un’incoerenza interna. Contiene i semi della sua auto-negazione.
Un vuoto economico e logico totale”.

La prima considerazione da fare è che il professore, mostra chiaramente di non aver mai letto né un libro né tantomeno una delle numerose pubblicazioni prodotte da Warren Mosler e gli altri accademici che fanno parte della MMT. Non solo, nella sua esposizione appare evidente come egli stesso è vittima degli stessi difetti che, in modo alquanto approssimativo, addebita alla MMT, ovvero l’essere incoerente e totalmente privo della più che semplice logica di base.

Monicelli afferma che la “MMT è semplicemente il finanziamento monetario del deficit fiscale”. Questa non è la MMT, o meglio non è un qualcosa che ha inventato la MMT, ma è come vengono finanziati tutti i deficit che i governi del pianeta, hanno conseguito e conseguono da almeno 200 anni a questa parte. La creazione monetaria avviene nel momento che il governo spende in deficit, ovvero aggiunge moneta in aggregato. Ma questo un professore di economia dovrebbe saperlo bene!

Un insegnate universitario della materia, dovrebbe conoscere i due ed unici modi con cui la moneta affluisce dentro il settore privato (nelle nostre tasche, tanto per intenderci, ndr). Nel caso glielo ricordo:

  • attraverso la spesa in deficit del governo (moneta netta);
  • mediante la concessione di prestiti da parte delle banche commerciali (moneta-credito);

Non esiste alternativa a questi due canali!

Continua il professore, sempre facendo riferimento ai deficit fiscali, finanziati dal governo attraverso la creazione di moneta: “se implementata in modo *permanente* genererebbe un’inflazione rapida e persistente” – Qui Monicelli, con un ragionamento alquanto assurdo, vorrebbe sostenere che un finanziamento della spesa in deficit del governo attraverso la “permanente” creazione di moneta, darebbe luogo ad un “rapido” e “persistente” aumento del livello dei prezzi (inflazione, ndr).

Ma, dato che, come abbiamo visto, i deficit stessi del governo rappresentano una creazione monetaria, per di più permanente dal momento che l’ammontare di tutti debiti pubblici (la somma dei deficit annuali, ndr) del globo sono costantemente in ascesa da oltre 200 anni, senza che fenomeni inflattivi siano stati una sovente caratteristica, è chiaro che quanto afferma il prof Monicelli, allo scopo di denigrare la MMT, è del tutto privo di logica, per non dire folle, se pronunciato da un professore della materia, che almeno dovrebbe essere dotato di input contabili di base.

“Quindi la MMT è un’incoerenza interna” – continua il professore con la sua folle denigrazione, che trova conferma solo nei meccanismi del suo pensiero e non nella realtà dei fatti. Non contento, si spinge anche ad una analisi filosofica per non dire psicologica del pensiero della MMT:Contiene i semi della sua auto-negazione. Un vuoto economico e logico totale”.

Secondo lui la MMT si auto-negherebbe, fino ad arrivare ad un “vuoto economico” e “logico totale”. Esattamente le stesse identiche caratteristiche che come mostrato, sono pienamente presenti nel pensiero del professore, il quale, in una sorta di di auto-difesa dei suoi studi, attraverso il meccanismo inconscio della proiezione, li attribuisce alla MMT.

Ho provato anche a rispondere ai tweet del professore, ma non ho ricevuto nessuna contro risposta. Evidentemente o si sente così elevato da non abbassarsi alla logica terra terra, di uno studioso della MMT, oppure, speriamo, sia in fase di riflessione.

Ecco, se fosse in fase di riflessione, avrei una ulteriore domanda da fare al professore Monicelli:

I debiti pubblici in costante ed esponenziale aumento, confermano che gli stati spendono in deficit e che quindi necessitano di una forma di finanziamento, seguendo il ragionamento del professore Monicelli (poiché per la MMT, come sopra esposto è chiaro come si finanziano). Il professore afferma che finanziare tali deficit emettendo moneta (come di fatto fanno i governi!), azionerebbe il fenomeno inflattivo. Scusatemi la complessità, ma sto ragionando per supposizioni e con lo schema mentale nella testa del professore che ha partorito questo tweet, e mi rimane difficile dare un ordine a quanto sto scrivendo, per rendervelo chiaro.

A questo punto, cercando di interpretare il pensiero del professore, mi pare di capire che per lui, finanziare a debito la spesa pubblica (come ci fanno credere che avvenga con l’emissione dei titoli di stato), non dovrebbe dar luogo alla tanto odiata inflazione. Questo è il concetto che Monicelli, vorrebbe far trasparire dalla sua critica alla MMT.

Bene, eccoci alla domanda: stante i di due canali attraverso i quali la moneta affluisce nel settore privato, tra immettere 1000 miliardi attraverso la spesa in deficit del governo e 1000 miliardi attraverso prestiti concessi dalle banche, secondo Monicelli, i secondi rispetto ai primi non avrebbero impatto inflattivo?

Quindi secondo Monicelli, l’indice che determina il livello dei prezzi (inflazione) sarebbe in grado di riconoscere gli euro o i dollari, a seconda che li stessi provengano dalla spesa in deficit del governo di Roma e Washington invece che da un prestito di Unicredit o della JPMorgan Chase & Co.?

E poi sarebbe la MMT che va oltre la logica?

Pensare che queste affermazioni così fantasiose, provengono da un professore della materia, mi cadono le braccia. Sia come economista, ma soprattutto come padre di un figlio, che è iscritto in Italia al primo anno di Economia. Stiamo consegnando il nostro futuro in mano a gente che è ancora fortemente ancorata a credenze di natura dogmatica in tema di moneta. Gente che se Galileo Galilei fosse un nostro contemporaneo, sarebbero i primi ad imprigionarlo. E poi ci meravigliamo se ancora il paese versa in queste condizioni!

Certo, riprendendo la spiegazione ed andando avanti con le fantasie di Monicelli (non Mario, quello dell’impareggiabile serie di film Amici Miei), è chiaro come il professore intendesse per finanziamento non-monetario della spesa pubblica in deficit, l’emissione dei noti Btp, tanto cari a chi ha risparmio.

Ma anche qui siamo fuori dal seminato! l’emissione di titoli del debito pubblico con i quali lo Stato fornisce un reddito da interesse a chi ha risparmio, non finanzia la spesa pubblica, dal momento che sono acquistati dal settore privato con le stesse riserve (denaro), già create in precedenza con la spesa pubblica. L’emissione di un Btp non aumenta la quantità di moneta in aggregato e quindi di fatto non dà luogo a nessuna creazione, ma sposta soltanto dei soldi da un conto di riserva (conto corrente) ad un conto di deposito (Btp). Basta gettare lo sguardo sulla semplice contabilità con cui avvengono tali operazioni per comprendere da che parte sta la verità. Non occorre essere “Einstein” per arrivare a questa semplice evidenza.

La drammatica conclusione, purtroppo, è sempre la stessa, quando ti capita di incontrare sul web supposti esperti del settore e vedi che navigano ancora nelle acque torbide della frode, capisci che le speranze di salvezza a breve per il nostro paese, sono ancora delle vere e proprie chimere.

di Megas Alexandros

 

 

 

 

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MEGA ALEXANDROS (ALIAS FABIO BONCIANI)

Economista
Modern Monetary Theory specialist
Author of ComeDonChishiotte