Se alla BCE pensano ad eurobond ed unione bancaria… beh, la tenuta dell’Eurozona allora è veramente a rischio!

Fabio Panetta membro esecutivo del board dell'Istituto con sede a Francoforte e prossimo governatore di Bankit, direttamente dal blog ufficiale della BCE, spinge per eurobond ed unione bancaria. A quasi 25 anni dalla sua nascita, dopo aver devastato l'intero continente europeo, pare che la struttura dell'Euro non stia più bene così come è, ai suoi padroni!

3 Settembre 2023 | Attualità, Economia, MMT, News | 4 commenti

di Megas Alexandros (alias Fabio Bonciani)

Cari Amici lettori, non prendiamoci in giro e soprattutto non facciamoci più prendere in giro da chi per lunghi anni ha devastato le nostre vite, rilegandole nella perenne precarietà del lavoro, nel debito eterno e costretto noi e le nostre famiglie alla continua rinuncia anche nel soddisfare i bisogni più essenziali.

Se direttamente dalle pagine online del blog della Banca Centrale Europea (Bce), un membro più che autorevole del suo board (già designato a ricoprire il ruolo di governatore di Banca d’Italia), mette la sua faccia per dirci che eurobond ed unione bancaria sono essenziali come l’acqua, non lo fa certo perché ha preso coscienza delle reali condizioni di vita in cui versa la maggioranza di chi abita il continente europeo.

Sì, avete compreso bene, sto parlando degli stessi eurobond che tutto il mondo accademico serio reclamava quando lo spread era a 500 alla vigilia del golpe che portò Monti al governo e degli stessi eurobond, la cui pronta introduzione avrebbe evitato le ormai famose manovre lacrime e sangue al popolo greco, con tagli alla Sanità che fecero schizzare il tasso di mortalità infantile a livelli africani.

A quel tempo a Francoforte, da quell’orecchio proprio non ci sentirono! la disoccupazione, la precarietà e le eterne sofferenze per famiglie e piccole imprese italiane – che il loro non decidere per un debito comune garantito dal monopolista della moneta avrebbe provocato – non furono sufficienti per scalfire i loro cuori.

La priorità per loro era quella di tenere aperto il condotto dei vasi comunicanti regolato della truffa dello spread, con il quale continuare a dirottare 80 miliardi all’anno di soldi veri nei conti di una ristretta élite e del mondo finanziario appartenente alle loro fratellanze, tutti provenienti direttamente dalle tasche degli italiani.

La priorità era anche, che i popoli europei con i greci in prima linea, sputassero sangue per restituire interamente alle banche tedesche e francesi, tutti i prestiti da loro stesse concessi, con i quali anni prima avevano contribuito ad elevare l’export di quei paesi, comprando i loro prodotti. Un gioco delle tre carte così talmente sporco, tanto da rendere santi e beati i giullari napoletani che lo propongono per le strade dei Quartieri Spagnoli nel centro della bellissima città partenopea.

Se questa gente, apertamente priva della pietà umana non si è fermata nemmeno di fronte alla consapevolezza della morte del prossimo, cosa allora, li sta convincendo a mettere in discussione tutta la struttura fraudolenta che da sempre guida la loro moneta?

Perché deve essere chiaro ancora una volta, visto che noi lo ripetiamo da sempre: non può esistere una unione monetaria priva di unione fiscale e bancaria, come disegnata dai poteri profondi che giacciono nel nostro continente!

Queste sono le prime parole di Panetta che si leggono sul blog a giustificazione del grande passo verso quella verità dottrinale, per anni implorata da tutte quelle menti illuminate, volutamente tenute fuori dalle stanze che contano:

Le tensioni geopolitiche e le sfide globali emerse negli anni recenti – prime tra tutte la transizione digitale e il cambiamento climatico – rendono necessario rafforzare la capacità dell’economia europea di fronteggiare shock dirompenti e di investire sul futuro. Questi obiettivi sono raggiungibili unendo le forze e lavorando insieme a livello europeo. In un conteso globale sempre più frammentato, un’economia europea integrata e coesa al suo interno potrà ottenere risultati ambiziosi. [1]

Quindi, per il prossimo governatore che siederà a Palazzo Koch – uomo ultra-fedele di Mario Draghi – le tensioni geopolitiche (immagino si riferisca al conflitto tra Russia ed Ucraina ed alle conseguenze delle sanzioni sui sistemi monetari, ndr), la transazione digitale ed il cambiamento climatico, sarebbero argomenti più che essenziali, per convincere i lor signori a rinunciare al meccanismo diabolico del differenziale sui titoli di stato emessi da paesi che usano la stessa moneta, di cui si nutrono per mettere in moto il mostro della speculazione, che valanghe di soldi porta nei loro forzieri.

Argomenti che vanno oltre la morte dei loro popoli e che come vedremo servono a convincere anche chi tra i poteri profondi stessi, è più restio ad arrivare a quella unione bancaria, che in soldoni significa la garanzia totale sui depositi da parte della Bce.

Tra le giustificazioni di facciata e gli intrecci lessicali degli scritti di Panetta – che solo gli addetti ai lavori riescono a decifrarne il reale significato – la domanda è sempre la stessa: allora perché lo fanno?

La risposta, all’apparenza è molto semplice, quanto scontata: l’euro, la moneta coloniale costruita su un cumulo di falsità dottrinali, non sta più in piedi così come è!

Un sistema economico, quello europeo, costruito sulla finanza ed un cambio sostanzialmente fisso per garantire la scarsità di una moneta creata dal nulla e l’immacolatezza dei risparmi in mano a pochi, con il resto della gente immersi nella vasca di acido rappresentato dalla deflazione salariale infinita, dove non si produce più niente e soprattutto privi di energia; è destinato a sfaldarsi di fronte all’unirsi di paesi, i cui sottosuoli pullulano di gas e petrolio, che oggi dimostrano di fregarsene degli estratti conto forniti dalle banche centrali dell’occidente denominati in dollari ed euro, in cambio dei loro beni.

Sono queste le conseguenze delle “tensioni geopolitiche” che preoccupano Panetta. E tutta la filippica che il membro del board della Bce mette in piedi, focalizzata sulla estrema urgenza di creare un mercato dei capitali integrato a livello europeo (UMC), non è altro che un voler decorare la situazione per farla digerire, da una parte come detto, ai poteri europei stessi che ancora sono contrari, e dall’altra a non far comprendere al popolino, quanto il loro agire sia stato così delinquenziale fino ad oggi.

Per realizzare questo obiettivo – scrive Panetta – occorre ampliare l’orizzonte di osservazione e guardare alla struttura dell’Unione economica e monetaria. Vi sono due punti critici nel cammino verso una vera e propria UMC. Il primo è l’assenza di un titolo sovrano privo di rischio emesso su base stabile dall’UE. Il secondo punto debole è la mancanza di un’unione bancaria completa, che costringe le banche europee a operare in uno o pochi mercati nazionali.

Storicamente, i mercati dei capitali più avanzati si sono sviluppati attorno a un titolo sovrano. Negli Stati Uniti, ad esempio, il mercato dei capitali si è formato in parallelo con la crescita del mercato dei titoli pubblici emessi dal governo federale.

L’aggettivo “storicamente”, usato da Panetta, allo stesso tempo fa sorridere ed arrabbiare. Sorridere perché è la storia che conferma la dottrina ed arrabbiare perché la storia e la dottrina erano già entrambe ben chiare sul tema, quando un quarto di secolo fa fu dato vita all’Euro!

Insomma alla vigilia delle nozze d’argento della moneta comune europea, a Francoforte improvvisamente, ci si rende conto che una unione monetaria non può stare in piede senza la garanzia totale sui depositi da parte del monopolista di quella che è la valuta che caratterizza l’unione monetaria stessa.

Beata Modern Monetary Theory!

Siccome il Lupo perde il pelo ma non il vizio ed il diavolo sempre risiede nei dettagli, l’uomo di Draghi – dopo aver decantato la necessità dell’unione bancaria – ben si guarda dal parlare di unione fiscale (eccetto che per l’unione dei tassi, oggi necessari per tenere in piedi l’Euro, ndr), altro elemento essenziale per poter operare con giustizia sociale attraverso una moneta comune.

Dal momento che il problema di chi accumula oggi nel continente europeo è la mancanza di denaro, stante il blocco dei flussi provenienti dalle esportazioni e la naturale mancanza dei deficit governativi a sostegno del mercato interno (folle presupposto su cui si fonda l’Euro, ndr), ecco che Panetta, ben conscio che la parola debito non è contemplata nei bilanci dei lor Signori, invoca il ricorso ai soldi pubblici per finanziare i progetti elitari:

Il capitale azionario e le altre forme di investimento specializzate, come il venture capital, sono infatti più adatti rispetto al debito per finanziare tali progetti, caratterizzati da rischi elevati e flussi di reddito altamente variabili, che mal si conciliano con il rimborso periodico di finanziamenti sotto forma di debito.

Per chi non lo sapesse il venture capital, è una forma di investimento di medio-lungo termine in imprese non quotate ad alto potenziale di sviluppo e crescita (high-grow companies) che si trovano nella fase di start up, effettuata prevalentemente da investitori istituzionali con l’obiettivo di ottenere un consistente guadagno in conto capitale dalla vendita della partecipazione acquisita o dalla quotazione in borsa.

Ora tutto risultata estremamente chiaro, quello che i Signori residenti nel belpaese, chiedono per continuare il saccheggio, di fronte alle tempeste che gli dei che comandano la dottrina economico-monetaria, hanno riversato sulle loro teste:

  1. l’unione bancaria – per garantire la sopravvivenza della moneta coloniale Euro ed il tempestivo intervento a copertura totale in caso (più che certo, ndr), di crollo di una o più banche sistemiche che a catena coinvolgerebbe tutto il sistema bancario ed economico del continente e quindi i loro preziosi depositi;
  2. gli eurobond – sempre per tenere in piedi questa unione monetaria che al momento, non può permettersi assolutamente crisi al suo interno dovute a disallineamenti sui tassi il cui impatto fiscale non è più sostenibile per paesi come ad esempio l’Italia e la Grecia, la cui uscita equivarrebbe alla fine del progetto-euro;
  3. Soldi pubblici (politiche fiscali per l’élite) – per i nuovi e futuri progetti, da gestire in modo monopolistico, nei settori che interessano alle lobbie di potere (digitale, clima, fonti energetiche alternative, ecc.). Mentre per tutti gli altri, seguendo sempre la solita ricetta, la moneta resta a debito;

Il pensiero di Panetta, chiaramente espresso, non sul Corriere dei Piccoli ma sul blog ufficiale della Bce, rende ancora più chiare le motivazioni del forte interesse da parte dei poteri profondi italiani ad usare come merce di scambio, di fronte quanto richiesto da Panetta, la ratifica del nuovo trattato sul Mes. La loro contrarietà è ormai nota da tempo ed unica nel suo genere rispetto alla totale accoglienza di tutto ciò che in questi anni proveniva da Francoforte e Bruxelles. [1]

di Megas Alexandros

Fonte: Se alla BCE pensano ad eurobond ed unione bancaria… beh, la tenuta dell’Eurozona allora è veramente a rischio! – Megas Alexandros

Note:

[1] L’Europa deve pensare in grande per costruire la sua unione dei mercati dei capitali

[2] Il governo italiano punta i piedi sul MES, vuole l’unione bancaria per salvare l’euro ed i risparmi dell’élite – Megas Alexandros

 

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4 Commenti

  1. cincinnato1961

    il vero scopo dell’euro e delle sue discrepanze assurde
    (no politica fiscale comune,no garanzia bancarie comuni,patto di stabilita e deficit sic!3%) fin dall’inizio è stato quello di allineare il costo del lavoro dei vari paesi Ue alla deflazione comune…
    non a caso dopo il 2002,anno in cui è cominciato a circolare l’euro la germania ha avallato il piano Hartz
    in cui la precarizzazione del lavoro veniva risolta con sussidi da miseria e da lavori part-time pagati una miseria ed al tempo stesso in sede Ue
    veniva proposta la famigerata direttiva Bolkstein…(quella degli idraulici polacchi)
    Direttiva che spiegata terra terra significa che gli stipendi dei paesi europei avrebbero dovuto allinearsi con quelli polacchi ovvero che
    quei paesi con economie piu arretrate e stipendi piu bassi non si sarebbero allineati con i valori e gli standard dei piu ricchi,bensì
    sarebbe avvenuto il contrario,gli stpipendi dei paesi piu ricchi come l’Italia si sarebbero dovuti concertare con quelli dei paesi piu poveri..
    e difatti è successo..considerato il calo del potere di acquisto registrato nel nostro paese negli ultimi 20 anni…
    Oramai la frittata è fatta…per noi pecorume l’unione bancaria e fiscale non risolve la situazione, ma garantisce solo il capitale dei grandi rentiers
    non certo la seconda casa del lavoratore che ha sputato sangue una vita per possederla e che non sta piu riuscendo a mentenersi neppure la prima casa…
    ..ciao

    Rispondi
  2. Megas Alexandros (alias Fabio Bonciani)

    Si chiama deflazione salariale ed è necessaria per vivere all’interno della follia rappresentata dalla politica economica mercantilista!!!

    Rispondi
  3. cincinnato1961

    chiamala come vuoi,ma terra terra significa che con la lira nonostante qualche sfizietto alla fine del mese le 50-100mila lire rimanevano accantonate..
    ma da quando è arrivato l’euro, da un giorno all’altro i prezzi sono subito aumentati in media del 30% per affetto concambio oltre ai 50-100milamiliardi di vecchie lire accumulati dai commercianti furbetti che hanno approfittato della confusione iniziale per fare la cresta…
    E l’andazzo è andato poi sempre peggiorando con la crisi del 2008, poi la grecia e lo spread,poi il job-act e via dicendo fino alla pandemia ed alla guerra russo-ukranato—-
    Hanno incominciato con l’italia ad abbassare gli stipendi, poi con il crac della grecia per vedere fino a che punto sarebbe arrivata la resilienza del pecorume ed oggi lo stesso destino combinato(deindustrializzazione e crack finanziari–???deutch bank????) sta per essere adattato a tutta l’europa.(francia,germania olanda belgio,ed addirittura l’uk nonostante si fosse svincolata dal cappio dell’euro)piano piano,poco a poco, come la rana nella pentola di acqua calda sopra alla fiamma lenta.
    La ragione è semplice per questa autentica retrocessione:gli usa rischiano di perdere la leadership economica globale a scapito della cina e dei suoi alleati(brics&co)e per poter rivaleggiare debbono eliminare tutti gli altri possibili competitori in primis l’europa per ciò che concerne l’economia e la russia per quanto riguarda la potenza di deterrenza militare.(e sia perché unita all’europa metterebbe Ko anche la cina)
    E considerato che il pecorume si è bevuto lo spettacolo dell’11settembre-(1)-.la mega truffa dei subprime con tanto di copertura finanziaria da parte dei governi sulle perdite delle banche too big to fail- (2) -lo spread sul debito italiano con annesso di colpo di stato ,poi il job act ed IL TENTATIVO SUBDOLO DI CANCELLARE LA COSTITUZIONE(Dio sia lodato,che gli Italiani in maggioranza non ci sono cascati)per finire con l’aggressione russa passando per la mega TRUFFA della pandemia-(3)-a ed arrivare ad oggi..anzi domani con la bufala del clima,della decrescita-(4)- della spesa carbonio I N D I V I D U A L E . oltre quella delle imprese(entra in vigore nel 2027 e voglio ridere per non piangere) il tutto con l’obiettivo del fatidico 2030…la città a 15 minuti..la smart city dove tutto è di tutti e deve essere condiviso….
    Comunque alla fine chi ci ha portato iL cristianesimo, deve essersi ravveduto ed ha creato il capitalismo ed il comunismo, e dopo aver finanziarizzato (dato un costo a tutto) pure l’aria..adesso ci impongono il Kibbuzzismo….perché in effetti la smart city non è altro che un tekno-kibbutz 3.0…
    Amen

    -1-ma tu credi veramente che 19beduini incapaci anche di montare un cammello o guidare un triciclo,pilotando dei boieng siano riusciti a colpire e centrare le due torri gemelle e un ala del pentagono particolare?—un ala guarda caso dove c’erano uffici ammnistrativi e legali in cui si stava indagando sul buco da 20mila miliardi di dollari del pentagono stesso? e che ovviamente tutto si sia polverizzato.. mentre tra le varie macerie sono saltati fuori addirittura i passaporti degli attentatori?chi ha concepito uno spettacolo del genere è capace di tutto…
    -2-L’italia nonostante non avesse banche convolte nei subprime ha dovuto versare nel 2010 dai 120-ai 150 miliardi di euro–segreto di stato–
    -3-ricordi cosa dissero trump ed il suo vice durante la conferenza stampa che annunciava il lockdown.?..diamo il via a questa esercitazione militare–e ops pardon lapsus…volevo dire questa misura atta a contenere i contagi e bla-blaàbla–
    -4-finora non ho notato ..nessuno–che dico?almeno uno in Italia che si ponesse il dubbio sull’agenda verde che vale solo per l’europa e parte dell’occidente mentre il resto del mondo ci sguazza…sulla nostra stupidità..

    Rispondi
    • Megas Alexandros (alias Fabio Bonciani)

      Tutto giusto quello che dici e confermato dalla dottrina economica….. il livello dei prezzi (l’inflazione), lo determina il monopolista della moneta (ovvero il governo con la sua spesa) e non è un evento naturale. La deflazione salariale (stipendi sempre più bassi), è il risultato di una moneta messa dentro i cambi fissi (euro, gold standard, ecc.)….. e la disoccupazione è sempre e soltanto frutto di un deficit troppo basso da parte del governo.
      PS: ti sembra verosimile che in piena tempesta MPS (con indagini in corso sul buco più grande della storia di una banca italiana o forse europea), il capo della comunicazione di questa banca (che pochi giorni prima ha scritto una mail dove dice che vuole andare a raccontare tutto ai magistrati)… viene volato di sotto dalla finestra del suo ufficio in pieno centro a Siena……e ad oggi nessuno è venuto a capo di quanto è successo!!!?? questo conferma che i progetti massonici e le sue coperture preventive sono ben in atto anche da noi….. non solo negli USA!!! ….. Ustica docet!!!

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MEGA ALEXANDROS (ALIAS FABIO BONCIANI)

Economista
Modern Monetary Theory specialist
Author of ComeDonChishiotte