Il deficit di Draghi! 800 miliardi all’anno per non far saltare l’Euro

Draghi presenta il report alla Commissione europea, commissionato dalla Von der Leyen. Debito comune per un "doppio piano Marshall". Berlino è contrario.

10 Settembre 2024 | Attualità, Economia, News | 0 commenti

di Megas Alexandros (alias Fabio Bonciani)

Ogni volta che l’eurozona e la sua moneta sono in pericolo, esiste un solo uomo al mondo incaricato al loro salvataggio. E nonostante che l’Italia ci venga presentata come una nazione ai piedi dei poteri francesi e tedeschi, ironia della sorte, quest’uomo è un italiano e si chiama Mario Draghi.

Niente ci sarebbe da obiettare riguardo a questi salvataggi, se l’Unione europea soffrisse di un qualsiasi male naturale o quantomeno le disgrazie sopraggiunte per i popoli dalla sua nascita, non dipendessero strettamente dall’aver deliberatamente costruito una struttura unicamente funzionale all’arricchimento di pochi.

Come del resto tutto rientrerebbe nella normalità se a costruire tale impianto fraudolento e sostenerlo nel tempo senza il minimo rimorso, non fosse proprio colui che puntualmente viene chiamato a rimetterci le mani per continuare a tenerlo in piedi.

Dalla crisi economico-finanziaria del 2008, sfociata poi nella novella degli spread, passando per la pandemia, arrivando fino ai giorni nostri con i drammatici effetti sulla nostra economia in conseguenza delle sanzioni alla Russia, con la conseguente crisi energetica e speculazione al seguito – sempre a Mario Draghi è stato affidato il compito di intervenire con le opportune correzioni per non far deflagrare questa Unione europea, non dei popoli ma di matrice puramente elitaria.

C’è un però, che deve farci riflettere sull’autorevolezza di Draghi a ricoprire questo ruolo!

Ogni intervento che il professore in camice bianco ha operato sul paziente prossimo al trapasso, era già stato individuato ed urlato negli anni da chi, non apparteneva al pensiero unico su cui si fonda il progetto europeo in materia di economia e moneta.

La garanzia di fatto prestata dalla Bce sui debiti pubblici dei paesi membri, fatta di infiniti programmi di acquisto di bond governativi, arrivata a seguito della ormai famosa frase pronunciata dal governatore Draghi (“whatever it takes”, ndr) ed i massicci deficit permessi durante il Covid, sono solo due dei tanti temi che Warren Mosler e gli studiosi della Modern Monetary Theory (MMT), avevano già indicato da tempo, come necessari per far uscire dal baratro le economie dei paesi membri.

Ma politici, economisti mainstream, stampa tutta ed in primis Mario Draghi per lunghissimi anni hanno ignorato tali appelli.

Ed eccoci arrivati ad oggi!

Dopo che per decenni Draghi è stato un fervido sostenitore del rispetto dei parametri di Maastricht, impedendo ogni sorta di spesa in deficit e demonizzando allo stesso tempo ogni aumento dei debiti pubblici; nel presentare il report ordinatogli dalla commissione europea – urla ai quattro venti:

“Serve un doppio piano Marshall” – sono necessari almeno 750-800 miliardi di euro di investimenti aggiuntivi annui”;

“Senza questi investimenti, il nostro benessere, la nostra società e persino la nostra libertà saranno a rischio”, è l’avvertimento di Super Mario che, senza girarci intorno, apre la strada all’emissione di nuovo debito comune sul modello del Recovery fund.

Non basterà solo il risparmio privato. Certamente va completata l’Unione del mercato dei capitali, ma “saranno necessari finanziamenti comuni» per progetti chiave nell’innovazione ma anche per le infrastrutture energetiche transfrontaliere e la difesa”.

Quindi dopo decenni di fallimenti, precarietà, mancanza di cure, suicidi per motivi economici ed aumento della mortalità infantile, tutto a causa delle ormai ben note politiche di austerità imposte dall’Europa con la benevolenza dei nostri poteri locali, oggi Draghi ci dice che è necessario spendere e che a farlo in gran parte dovranno essere i governi. O meglio un governo centralizzato che nella testa di Draghi e chi lo comanda, dovrà essere l’organo con il più alto potere, dei tanto desiderati Stati Uniti d’Europa.

Sì, perché nel report di Draghi è scritto chiaro che si debba procedere verso la sparizione degli Stati nazionali a favore della Celeste Burocrazia di Bruxelles, che non risponde democraticamente a nessuno.

Allora i soldi ci sono!?

Allora aveva ragione Warren Mosler e la MMT!

Certo che i soldi ci sono. I governi da sempre spendono accreditando i conti del settore privato con denaro creato dal nulla. Solo che per scelta politica, nel paradiso prodiano dell’eurozona, si auto-impongono dei limiti alla spesa in deficit per una precisa e non necessaria scelta politica di rispettare dei parametri (Patto di Stabilità) che per di più, non hanno nessun valore a livello scientifico, ma effetti devastanti sulla vita delle persone.

Quindi, ricapitoliamo. Con grande nostra sorpresa, Draghi ci dice che i soldi ci sono “per tornare ad avere il benessere perduto e le libertà soppresse”, ma per averli ci pone delle condizioni che rappresentano in tutto e per tutto l’ennesimo diabolico inganno del Potere nei confronti dei popoli:

“Dovremmo avvalerci di nuovi strumenti di debito comune per determinati progetti – con la controgaranzia dei Paesi di mantenere l’indebitamento pubblico a livelli più sostenibili” – afferma chiaramente Draghi nel suo discorso

Tutto chiaro, i soldi ci sono ma verranno creati esclusivamente da Bruxelles e di conseguenza da loro stessi distribuiti secondo desiderio e fratellanze. Per averli i singoli stati dovranno garantire la riduzione dei loro debiti pubblici, attraverso le medesime politiche austere. Quindi niente di nuovo eccetto che con la messa in atto del Draghi pensiero, la definitiva cessione della sovranità monetaria da parte dei paesi membri, diverrà realtà.

Urgenza e concretezza sono le parole più usate da Draghi nel suo discorso, parole che da sempre la strategia comunicativa del Potere, usa per imporci i cambiamenti più deleteri per le nostre vite.

Non solo, tali sostantivi rappresentano nel loro stretto significato del termine, anche le necessità di chi ci comanda per arrivare al loro obbiettivo. Dice Draghi: “si dovrà superare quel voto all’unanimità che rende la UE prigioniera di se stessa, virando verso la maggioranza qualificata e, ove necessario, la cooperazione rafforzata tra governi volenterosi” .

Tutto questo in spregio ad ogni sorta di sovranità. E’ chiaro e lampante come un “fantomatico” governo europeo, impersonato oggi dalla Commissione di stanza a Bruxelles – che come indicato da Draghi potrebbe già spendere da domani mattina – sia del tutto privo di quella legittimità democratica che richiederebbe anni di passaggi parlamentari incerti ed una volontà popolare ad oggi molto poco probabile.

Ci sarebbe molto ancora da dire su quelle che sono le intenzioni di Draghi ma ci sarà tempo per farlo. Su un punto ancora però voglio soffermarmi.

Su una cosa Draghi ha tecnicamente ragione, ovvero che l’Europa senza spendere ed un debito comune con unione fiscale e bancaria annessa, si scioglierà a breve come neve al sole. Del resto, come già ricordato, è stata costruita deliberatamente sulla frode dottrinale in tema di economia e moneta e puntualmente tali frodi sono cadute una ad una.

Tutto è stato progettato e messo in atto all’interno del medesimo piano massonico che da sempre guida l’umanità, per soddisfare gli insaziabili desideri di arricchimento di pochi ed il loro diabolico istinto di voler esercitare il potere divino sulla vita degli altri.

Come reagiranno i poteri degli altri paesi (Germania in testa), ai voleri di Draghi, sarà fondamentale per il futuro della UE e dell’Italia. Certo, Draghi ha più volte ripetuto di essere disposto anche a lasciar andare chi non ci sta e ridefinire la UE in un “sottosistema di stati membri”, pur di non perdere l’euro e la gestione elitaria della moneta.

Staremo a vedere, intanto ricordatevi che ad oggi il denaro in Italia lo crea il governo italiano [1]. Con le soluzioni di Draghi lo creerà la commissione europea.

di Megas Alexandros

Note:

[1] L’Italia ha perso la capacità di emettere moneta? la risposta è NO…. – Megas Alexandros

 

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MEGA ALEXANDROS (ALIAS FABIO BONCIANI)

Economista
Modern Monetary Theory specialist
Author of ComeDonChishiotte