di Megas Alexandros (alias Fabio Bonciani)
Era già tutto previsto! urla disperato Riccardo Cocciante mentre canta l’ennesima delusione d’amore.
Qui i disperati sono invece i popoli europei dopo che, come era ampiamente prevedibile, Ursula von der Leyen è stata rieletta alla presidenza della commissione UE. La disperazione è tanta e vi annuncio sarà ancora maggiore, per il significato che questa nomina assume dentro quello che è il disegno europeo pensato anche dalla nostra élite. La riconferma della marionetta di Draghi è propedeutica per portare a completamento questa tragica unione, portandoci direttamente senza fermate, agli Stati Uniti d’Europa(USE).
Nonostante le apparenti prese di posizioni contrarie alla von der Leyen, da parte di due partiti che compongono la nostra maggioranza di governo, la sua rielezione è cosa ben gradita al nostro deep state.
Una volta compreso che Ursula ce l’avrebbe fatta con i voti europei, anche Giorgia Meloni ha avuto il via libera dall’alto per un voto contrario, che le permette di salvare la faccia con i propri elettori.
Non solo il voto contrario di Fdi fa tirare un sospiro di sollievo anche a Salvini che spera, almeno questa volta, di non vedersi rinfacciare sui social dai suoi elettori, di stare al governo con un partito filo UE.
Il Potere ha concesso questa via d’uscita prima alla Lega e poi a numeri confermati anche a Fratelli d’Italia, proprio perché il nostro paese è quello dove l’onda astensionista sta assumendo le sembianze di uno tsunami e quindi, occorre necessariamente fare qualcosa per ripulire la faccia del sistema dei partiti che gestisce la nostra politica oggi marchiata nella sua totalità dal continuo tradimento degli elettori.
Sul fatto che le cose stanno come vi dico la conferma ci arriva persino dal vice presidente del Senato, la senatrice di Forza Italia Licia Ronzulli – che in risposta a chi tra le opposizioni sosteneva che la Meloni con il suo voto avrebbe messo l’Italia in panchina – ha risposto: “Non vedo questo rischio, perché l’Italia in sede di Consiglio non si è opposta alla designazione della von der Leyen. Ricordiamoci che il voto del Parlamento europeo è una ratifica in capo agli europarlamentari, quindi non si tratta del ‘Paese Italia’ dentro l’europarlamento ma c’è la delegazione di Fdi che è un’altra cosa”. [1]
Quindi il nostro premier non si è assolutamente opposto alla rielezione della von der Leyen e come se non bastasse ha tenuto a precisare: “Questo non comprometterà la collaborazione su molte materie, come ad esempio l’immigrazione”.
Potremmo facilmente aggiungere noi le altre materie su cui il nostro attuale governo andrà a collaborare con la prossima commissione europea e certamente sbaglieremmo di poco nell’elencarle: dall’unione fiscale a quella bancaria, dal new Green Deal al sostegno della guerra in Ucraina per finire agli USE, fondamentalmente Giorgia Meloni concorderà in tutto e per tutto con quello che la von der Leyen porterà in attuazione di quanto è contenuto nel già noto report di Draghi che ora potrà finalmente essere presentato ufficialmente e messo in attuazione. [2]
Naturalmente il suo governo si guarderà bene anche dal discostarsi dalle ormai persistenti nel tempo politiche di austerità estrema che ogni nostro governo attua in onore del saccheggio del popolo e della nazione.
La riconferma della von der Leyen è stata accolta con salti di gioia da tutto il nostro gota di potentati che ha contribuito in questi anni in modo più che determinante ad aumentare povertà e disperazione nel nostro paese. Mi riferisco al presidente Mattarella, a Romano Prodi ed Enrico Letta che hanno avuto parole di estremo apprezzamento e soddisfazione per la suo nomina.
Naturalmente non poteva mancare la soddisfazione di Macron, che dopo essersela vista brutta nella tornata elettorale europea, oggi può essere molto più tranquillo nel percorso che porta a rendere definitivamente sovrana questa unione: “Per un’Europa più sovrana, più prospera e competitiva, più democratica, felicitazioni cara Ursula von der Leyen”.
Un discorso a parte voglio farlo per il movimento cinquestelle di Giuseppe Conte. Come sappiamo hanno votato contro, ufficialmente contrari alla posizione guerrafondaia tenuta da Bruxelles ed in disaccordo sui tagli alla spesa che comporta il nuovo patto di stabilità che “con la complicità dell’ok di Meloni, vedrà 13 miliardi l’anno di sforbiciate che colpiranno le tasche dei cittadini, i diritti sociali, la sanità” – (parole di Giuseppe Conte, ndr).
Spero che chi mi legge non abbia la memoria corta e si ricordi le immani nefandezze, in totale allineamento al disegno globalista, che i governi Conte I e II hanno confezionato per il popolo italiano.
Oggi, in base ai disegni dei nostri poteri profondi, il M5S necessita più di tutti di una ripulitura generale, per tornare ad essere quello che venne fatto apparire all’inizio della sua storia.
Vogliono riproporre il M5S come quel movimento partito dal basso fuori dal sistema dei partiti che salverà gli italiani dall’attuale sistema di potere.
Non ci cascate!
Vi assicuro che è già iniziata l’opera di inserimento di dirigenti appartenenti ed appartenuti al movimento di Grillo, di Maio e Conte dentro quelli che erano una volta i blog della pura contro informazione. Tutto questo per riportare la maggioranza degli italiani a votare in modo da legittimare il sistema e rendere sovrane istituzioni come quelle europee che ad oggi non lo sono.
Girano persino libri sulla rete che prospettano già come dovrebbe essere il futuro prossimo del M5S, libri utili solo ad acchiappare soldi e citrulli.
Chi si sente realmente tradito esce dal movimento non lo ricostruisce dall’interno a braccetto con l’attuale dirigenza per desiderio di poltrona. Il M5S è totalmente inserito nell’attuale sistema dei partiti ed opera con le medesime logiche di fratellanza e trasversalità tipiche dei poteri profondi che operano con il favore delle tenebre nel nostro paese.
Quindi occhio gente!
Valutate bene chi vi si presenta davanti come il nuovo Salvatore.
di Megas Alexandros
Note:
[2] Ursula rimanda Draghi a settembre. Il “report” spacca-UE diventa un fantasma! – Megas Alexandros
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