Bagnai o “Bagnarola”….. l’indecenza del capo economista della Lega

Il senatore e professore di economia Alberto Bagnai, in un intervento in Parlamento sul tema crediti fiscali, rinnega se stesso ed i suoi studi. Come si cambia sulla poltrona!

8 Aprile 2023 | Attualità, Economia, News, Politica | 4 commenti

di Megas Alexandros (alias Fabio Bonciani)

Alberto Bagnai è un economista esperto in temi monetari e quindi perfetto conoscitore della moneta e dei sistemi monetari moderni. Si autodefinisce per percorso di studi effettuati e spero anche per credenza un post-keynesiano con preciso orientamento nettamente euroscettico ed antimondialista. [1]

Professore universitario presso la facoltà di economia dell’Università degli Studi “Gabriele d’Annunzio” di Chieti, dove appunto insegna politica economica – si è distinto e fatto conoscere nei vari talk-show televisivi (prima di entrare in politica), per la sua chiara posizione contraria a tutta la struttura monetaria e fiscale del sistema-euro.

Della serie in politica non vale il detto “l’eccezione che conferma la regola”, come d’incanto, anche il professore abruzzese, nato a Firenze, non appena entrato a far parte di quel mondo, è stato immediatamente colto da quella ormai nota folgorazione a carattere pandemico, che colpisce chiunque venga catapultato sulle comodissime poltrone parlamentari:

Rinnegare se stessi finché morte non li separi…….. dalla poltrona!

Ma veniamo al dunque.

L’intervento di pochi giorni fa di Alberto Bagnai in parlamento sul tema della così detta moneta fiscale, è un qualcosa che supera ogni limite del disgusto, per chi mastica la materia ed è dotato di un minimo di onestà intellettuale e di pensiero. A maggior ragione, se consideriamo che a farlo è stato un professore di economia ben consapevole delle “fregnacce” a livello dottrinale che lui stesso stava distribuendo ad un’aula parlamentare che lo ascoltava in delinquente silenzio, composta da una branca di ignoranti che si auto-arrogano il diritto di decidere delle vite degli italiani.

Ascoltiamo le parole del senatore Bagnai, con le quali si dichiara definitivamente convertito e per sempre devoto al dogma globalista di una moneta creata dal nulla, identificata come debito:

 

Il senatore Alberto Bagnai nel suo intervento in Parlamento (cliccate sulla foto per ascoltare)

“Nel momento in cui un credito fiscale può circolare illimitatamente diventa moneta” – dice Bagnai citando il manuale di Eurostat, definendo ‘verità lapalissiana’ quello che sta per affermare – “cioè diventa una attività finanziaria di qualcuno, e nel mondo della partita doppia, quindi diventa anche necessariamente una passività di qualcun altro. E quel qualcun altro è lo Stato. Punto fermo. Quindi ognuno ha diritto alle sue opinioni ma nessuno ha diritto alla sua contabilità. Altrimenti si finisce nei tribunali o si finisce sotto, diciamo, l’attacco dei mercati”.

“Le cose non funzionano così nel mondo reale, i bilanci hanno un dare ed un avere e con questa misura (il blocco alla trasferibilità dei crediti fiscali, ndr), mettiamo in sicurezza il bilancio pubblico”.

Ma come prof. Bagnai!

Lo Stato crea dal nulla un credito fiscale, ovvero moneta (Bagnai stesso lo conferma), e quella moneta equivarrebbe ad una passività finanziaria in base a dei principi contabili che il senatore leghista nel suo discorso si spinge a definire addirittura lapalissiani!

Una passività finanziaria reale, se mi permettete, deve essere identificata per la sua natura ed origine e non per un principio contabile; altrimenti sconfiniamo nel campo della falsificazione dei bilanci. Casomai, il principio contabile ne definirà la sua giusta contabilizzazione qualora la passività sia tale.

Ovvero per avere tale caratteristica, la moneta oggetto di questa passività dovrà pervenire ad onor del vero da un prestito, che presuppone la sua restituzione futura, altrimenti che passività è!?

Se lapalissianamente convinto delle sue parole e seguendo la sua personale logica di partita doppia, a questo punto il prof. Bagnai dovrebbe anche essere in grado di fornire a noi ed ai suoi studenti il nome ed il cognome del creditore, di questa fantomatica passività finanziaria rappresentata dalla creazione dal nulla da parte del Tesoro di un tax-credit (ripeto, moneta)?

Vado a caso! Il “Pluto”, capo economista della Lega, non vorrà mica farci credere che il creditore sia identificabile nel tasto della tastiera del computer di stanza al MEF (Ministero dell’Economia e delle Finanze), che ha creato questo numero dentro se stesso? e che da domani ci dorme sul pianerottolo di casa per chiedercene la restituzione?!

Caro Bagnai, la lontananza dall’Università ti ha fatto dimenticare persino il funzionamento della contabilità dei bilanci settoriali di un sistema economico (lezione del primo anno del corso di economia).

Nonostante i continui indottrinamenti del main-stream – di fatto un tentativo di plagio vero e proprio per renderci plausibile l’inimmaginabile – la dottrina economica è chiara e limpida sul fatto che la contabilità del settore governativo debba essere essenzialmente speculare a quella del settore privato. Altrimenti sì, che si va contro alla scienza contabile ed incontro alle partite zoppe, che Bagnai conoscerà benissimo per averle corrette nei compiti dei sui studenti più discoli nell’apprendimento.

Beata memoria! sentite cosa diceva Bagnai pochi anni fa, questa volta seduto sulla poltrona di casa con tanto di bretelle e chitarra al fianco:

Il prof. Bagnai in una delle sue famose dirette social, dove parla di politica fiscale e di come si finanzia il disavanzo pubblico (cliccate sulla foto per ascoltare)

Il tema è quello in questione, ovvero la politica fiscale e di bilancio, e di come lo Stato possa decidere di finanziare il proprio disavanzo pubblico (la spesa).

Dice Bagnai citando un testo del prof. Nicola Acocella:

“Il disavanzo di bilancio pubblico può essere finanziato in due modi: attraverso la creazione addizionale di base monetaria (creazione di moneta) o l’emissione di nuovi titoli del debito pubblico”.

Se la creazione di un tax-credit trasferibile, come afferma Bagnai in parlamento, equivale alla creazione monetaria, ovvero ad uno dei due modi con cui la dottrina consente al governo di finanziare la spesa pubblica, come mai il suo governo è dovuto ricorrere allo stop della trasferibilità, adducendo la scusa di una fantomatica messa in sicurezza dei conti pubblici?

La risposta è presto detta e direi ripetitiva visto che è già presente nei miei articoli precedenti che trattano il tema in questione.

Quello che urta i nostri politici ed i poteri che li muovono, è proprio il primo sistema di finanziamento della spesa indicato da Acocella, ovvero attraverso la semplice creazione monetaria da parte dello Stato, che come ci conferma lo stesso Bagnai (nel video seduto sulla poltrona di casa), ha la caratteristica di essere priva del costo da sostenere per gli interessi.

Non mi stancherò mai di ripeterlo, quello su cui l’attuale governo sostenuto anche da Bagnai ha messo un definitivo stop, non è la misura di spesa (il Superbonus), ma la trasferibilità dello strumento con cui si finanzia la misura di spesa stessa ed ogni altra misura che avremmo potuto finanziare a costo zero attraverso l’uso dei crediti fiscali.

Ed ogni tentativo di arrampicata sugli specchi che Bagnai, come del resto lo stesso senatore de Bertoldi, stanno mettendo in piedi per giustificare al popolo italiano tale presa di posizione, ha come unico risultato finale l’aggravare della loro posizione morale di fronte alla frode che stanno infondendo.

Insomma, la questione relativa alla diacronia di pensiero di Albertino Bagnai, musicista mancato, tra il primo ed il secondo video, pare sia dovuta alla “poltrona” – ovverosia le verità che esprime seduto su quella del salotto di casa lasciano il posto alle fandonie che gli vengono richieste a difesa estrema della frode di una moneta creata a debito per lo Stato (il tutto nel pieno rispetto del sacro ed opportunistico principio del tengo famiglia), quando invece si siede sulla poltrona di Palazzo Madama.

Che soluzioni propongo per il futuro di fronte al risorgere di questi personaggi?

Aiutare le mamme nel percorso di guida quando i figli sono piccoli.

Un Bagnai musicista avrebbe forse rotto qualche timpano, ma certamente i danni per il popolo italiano, sarebbero stati estremamente minori di quelli che sta facendo da economista venduto alla politica.

di Megas Alexandros

Note:

[1] Alberto Bagnai – Wikipedia

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4 Commenti

  1. cincinnato1961

    il prof Bagnai voleva dire che alla fine qualcuno monetizza il credito fiscale…cioè invece di merci e servizi scambia il credito fiscale con moneta…moneta della quale lo stato si è fatto garante. .e che ..quindi diventa un debito per le casse dell’erario.

    Rispondi
    • Megas Alexandros (alias Fabio Bonciani)

      Assolutamente NO!!! un tax-credit è già moneta e lo Stato non promette di cambiarlo in nulla, ma solo (come fa con la moneta), promette di accettarlo in pagamento delle tessa.
      Lo Stato il tax-credit lo crea dal “nulla”, non gli viene prestato, così che debba poi restituirlo.
      Bagnai con quello che ha detto si è di fatto schierato dalla parte della frode, secondo la quale la moneta creata dal nulla avrebbe natura debitoria.
      Non solo ha voluto sdoganare la puttanata cosmica che l’essere un debito lo identifica il principio contabile. Una cosa folle e che nel mondo civile rappresenta anche un reato (il falso in bilancio). Se io registro nelle passività un debito che per sua natura non è debito, sto falsificando il mio bilancio.
      Un debito per essere tale pressuppone che alla base ci sia un prestito. Ma i tax credit non vengono prestati da nessuno allo Stato….. li crea dal nulla!!! infatti quando Bagnai indica il debitore, nomina lo Stato….. ma lo Stato non è assolutamente il debitore. Del resto come potrebbe essere debitore di un qualcosa che lui stesso ha creato.
      È come se io sono il creatore unico di una maglietta non potrò mai dichiararmi debitore nei confronti di altri di quella stessa maglietta.
      Siamo nel campo della pura logica….. dimostrata contabilmente.
      Il fatto che a fronte di un creditore in una valuta ci sia sempre un debitore nella stessa valuta, vale solo per il settore privato non per quello governativo, che di fatto assume il ruolo del monopolista della moneta.
      Spero di essere stato chiaro…. perché comprendere questo è fondamentale…. su questo pensiero fraudolento si basa la più grande frode mondiale.

  2. Corrado NOrcia

    Non mi trova d’accordo: le riassumo quanto ho capito e poi mi farà piacere leggere le sue considerazioni in merito, se vorrà rispondere.

    Sul suo blog, Bagnai è stato (a mio avviso) chiarissimo nel motivare e dettagliare le ragioni di quell’intervento: https://goofynomics.blogspot.com/2023/02/rip-110.html e non ha tralasciato di evidenziare che la motivazione dietro alla nota di Eurostat che ha messo fine alla legittimità di un provvedimento come il 110% è proprio il rischio di “far toccare con mano ai cittadini la natura fiduciaria (“creditizia”) della moneta, quella che i banchieri centrali, se messi alle strette, confessano“.

    Il 110% è morto per volere dell’Europa e di chi, suo malgrado, l’ha per un breve periodo appoggiato, pur ritenendolo una misura deleteria: Draghi. L’intervento di Bagnai è stato semplicemente una stoccata a Draghi e al partito che più di tutti l’ha sempre sostenuto: il PD. È stato un intervento politico, che aveva l’obiettivo di costringere le opposizioni ad ammettere che il millantato idillio PD-M5S non esisteva, in quanto i fondamentali su una questione di primissima importanza come la politica monetaria e fiscale divergevano.

    Non mi pare che gli economisti in Lega abbiano mai rinnegato la possibilità di monetizzare il credito fiscale per far circolare moneta parallela: mi risulta invece che abbiano sempre sostenuto che questo vada fatto in maniera intelligente. Innanzitutto definendo a priori l’ammontare del credito complessivo monetizzabile. Ciò è possibile con un provvedimento come i minibot, la cui base di emissione è costituita by design dai crediti fiscali già in essere; mentre non è possibile con un provvedimento come il 110% dove chiunque ne faccia ricorso incrementa di fatto la quantità di “moneta parallela” circolante. In sostanza, mi pare che gli economisti della Lega abbiano una posizione cautelativa, studiata per stimolare la ripresa, evitando di scontrarsi con i vincoli europei (cosa che di fatto è avvenuta: la nota di Eurostat è comunque una doccia fredda per tutti).

    Capisco quelli che vorrebbero il “tutto subito” e farebbero la firma per andare immediatamente ai ferri corti con l’Europa, ma è evidente che in questo caso l’Italia diventerebbe immediatamente “il cattivo” di turno e offriremmo il fianco ai nostri amatissimi “partner” europei per invogliarli a intraprendere iniziative per noi poco edificanti …

    Mi scuso se mi sono dilungato. Cordiali saluti. C. N.

    Rispondi
    • Megas Alexandros (alias Fabio Bonciani)

      Grazie per il commento. La mia risposta dovrebbe essere lunghissima visto i molteplici argomenti, a livello di dottrina economico-monetaria, che lei affronta in questo post.
      Cerchiamo di sintetizzare per punti:
      1) il post di Bagnai su goofy è di Febbraio, l’intervento chiarificatore di Ascoli (direttore di Eurostat) in parlamento è successivo ed afferma chiaramente che i tax credit non incidono sul deficit e se incideranno sul debito futuro non è detto;
      2) i tax credit denominati in euro non sono affatto moneta parallela, sono euro a tutti gli effetti poiché denominati in euro. Quello che identifica la moneta parallela è la sua denominazione in valuta diversa (del resto è pura logica espressa anche chiaramente dalla terminologia “parallela”);
      3) la moneta non ha natura “creditizia” e questo rappresenta la principale frode del sistema-euro! la natura di un debito non si identifica (come sostiene Bagnai in parlamento), in base a dei criteri contabili… ma bensì per la sua stessa natura, ovvero se proveniente da un prestito. Altrimenti stiamo facendo un falso in bilancio (punibile penalmente). Ed i tax-credit, che equivalgono alla creazione di moneta dal nulla… non hanno assolutamente origine debitoria, poiché provengono appunto da una creazione dal “nulla” e non da un prestito. In sostanza i tax credit non vengono prestati da qualcuno allo Stato italiano, ma è il Tesoro che semplicemente attraverso un computer ti registra un credito fiscale a tuo nome che tu potrai utilizzare per il pagamento delle tasse oppure trasferire a qualcuno che a sua volta lo potrà utilizzare sempre in pagamento delle tasse;
      4) l’attuale governo di cui Bagnai fa parte non ha bloccato il Superbonus (inteso come misura di spesa), infatti è sempre in piedi vivo e vegeto…. ma, ha solo bloccato la trasferibilità dei crediti fiscali, ovvero lo strumento con cui si effettua la spesa. Di fatto rendendo i tax-crediti non più moneta. La dottrina è pacifica nel ritenere la moneta moderna (le banconote che lei ha in tasca ed i numeri elettronici che ha sul suo conto), un Tax-credit. Quindi bloccare la trasferibilità dei tax credit equivale a dire che lei, con le banconote che ha in tasca e con i numeri che ha sul suo conto, può pagare solo le tasse e non trasferirli ad altri in cambio di beni e servizi. E’ la stessa identica cosa…… ora lei, può benissimo immaginare cosa avverrebbe se il governo replicasse il provvedimento fatto sulla trasferibilità dei tax-credit anche su tutti i risparmi in circolazione!!!
      5) quindi, in conclusione, il provvedimento messo in atto sui tax credit ha la sola ed esclusiva finalità di non far tornare lo Stato ed il popolo italiano, nella maniera più assoluta, sovrani nella moneta….. ed i motivi li sappiamo benissimo!!!!!
      6) i minibot come i aveva strutturati Borghi sono esattamente dei tax-credit, che servivano per saldare i debiti che la PA ha con il settore privato…. quindi lo strumento è esattamente lo stesso e di conseguenza anche i ragionamenti fatti fino ad ora;
      7) lo strumento dei tax credit a scadenza è solo stato ipotizzato per aggirare le attuali folli regole europee che prevedono di rispettare certi parametri (che non trovano conforto in dottrina), a partire dal pareggio di bilancio;
      Se mi posso permettere, se Lei vuole avere chiara la situazione, deve uscire da quello che si dice per pura campagna politica ed entrare nel merito della questione che è puramente dottrinale…. e la dottrina è chiara in questo senso… al di là delle frodi, che per interesse di pochi si applicano cercando di renderle credibili alla massa.
      Sinceramente Bagnai ha dimostrato per l’ennesima volta tutta la sua disonesta intellettuale in merito…. lui è un monetarista, conosce la dottrina ed è in grado di scindere la Verità dalla frode….. per questo, da esperto in materia, posso attribuire a lui una chiara ed evidente disonestà intellettuale. Ed ho scritto articoli…. mostrandola…. potrebbe benissimo denunciarmi se avessi detto il falso…. ma non lo fa… perché ho detto il vero e quindi, non c’è denigrazione del suo pensiero.
      Resto a disposizione per qualsiasi chiarimento e grazie di nuovo

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MEGA ALEXANDROS (ALIAS FABIO BONCIANI)

Economista
Modern Monetary Theory specialist
Author of ComeDonChishiotte